A bordo di un Cessna non si sta proprio comodi. Salire e scendere richiede pazienza e una certa dose di agilità. Sali con un sorriso tirato, stringendo la mano al pilota che sorride, sicuramente divertito dalle ansie dei passeggeri.
Le procedure di atterraggio e decollo possono essere lunghe e ogni tanto i vuoti d’aria e le turbolenze causate dall’aria calda del deserto possono provocare qualche brivido. Le virate ti fanno ricordare le montagne russe, ma in breve tempo subentra la fiducia nel pilota e lo stupore per il panorama ad anestetizzare ogni tipo di patema.
Il primo giorno richiede un momento di assestamento e presa di confidenza con il mezzo. Poi ci si abitua a qualche sballottamento, alle virate e agli atterraggi su piste di terra battuta a volta un po’ sconnesse, tutto diventa un’avventura indimenticabile.
Nonostante qualche disagio emotivo, volare a bassa quota, con un piccolo e agile velivolo che può atterare praticamente ovunque, ha i suoi vantaggi. Per prima cosa i tempi di trasferimento da un luogo all’altro sono molto più brevi: la Namibia è grande e le vie di comunicazione non sempre sono percorribili in modo veloce. Si possono vedere più cose in minor tempo e dedicare più tempo alle escursioni e ai safari.
Ma soprattutto, le prospettive aeree rivelano paesaggi indimenticabili, geometrie invisibili da terra. Dall’alto, montagne, fiumi, laghi, villaggi e deserti diventano disegni fantastici che si perdono tra il cielo e l’elica.
Si vola a una velocità di crociera compresa tra i 190 e i 300 chilometri all’ora e a quote variabili a seconda del territorio e delle esigenze. Si possono avvistare e vedere da vicino animali fattorie e canyon. Lo spettacolo della Skeleton Coast dall’alto poi è una delle immagini più incredibili che io abbia mai visto, tra otarie e fenicotteri.
Spesso si rimane sospesi nel cielo africano con la sensazione di godersi egoisticamente tutto da soli.