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NORVEGIA: LE SVALBARD, IL REGNO DELL’ESTREMO

Oltre a quella linea non c’è più nulla. Alle Svalbard impera questa sensazione di estremo, di “dopo di noi nulla”. Tutto davvero estremo, il clima, la luce e la natura. Piove meno che in Sahara e d’estate non è raro trovarsi in mezzo a una tempesta di sabbia. Nulla di che stupirsi alle Svalbard, a metà strada tra la punta settentrionale della Norvegia e il Polo Nord.

Con 128 giorni consecutivi di oscuritàè sicuramente un luogo da primato assoluto dove ogni cosa è la più a nord del mondo: la parrocchia, l’università, l’aeroporto, il cinema, il fiorista e il parrucchiere. Non ne esiste un altro più a nord. Non ci sono aerei che atterrano o preti che celebrano cerimonie o prime cinematografiche. A parità di latitudine, in altri Paesi si incontrano solo deserti di ghiaccio, più adatti a orsi polari che non a esseri umani.

Queste isole sono l’ultimo avamposto civile prima delle nevi perenni della calotta artica: qui si possono ordinare anche vini raffinati, ci sono comodi e caldi hotel, ristoranti d’atmosfera con ottima cucina artica, allegri pub e all’aeroporto si incrociano businessman in giacca di tweed e camicia rigatina. C’è un’Università prestigiosa frequentata da circa 300 studenti ogni anno. Sono piene di vita, di pub e di eventi, con una popolazione molto giovane e attiva.

Le Svalbard sono comunque un regno della natura con personaggi e atmosfere da ultima frontiera, bianchi silenzi e paesaggi grandiosi. Un arcipelago da visitare in slitta, motoslitta, sci e, in estate, persino in barca a vela. O a bordo di un rompighiaccio, navigando tra fiordi e ghiacciai: comunque estrema.

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