centro america travel

Scivolando sul Rio Platano in Honduras

Un fiume incredibile 

il cuore dell’Honduras

Il Rio Platano in Honduras scorre in una zona protetta, la riserva naturale più grande di tutto il paese. Contiene i pochi resti di una foresta pluviale tropicale con una flora e fauna selvatica abbondante e varia. Attraversa una zona montuosa, che degrada dolcemente verso la costa. Nella fitta foresta molti indigeni hanno conservato il loro stile di vita tradizionale. L’escursione su questo fiume, se pur faticosa e spartana, ti coinvolge e ti sorprende. Probabilmente una delle più forti esperienze della vita. Non puoi andare in Honduras senza conoscerlo nel profondo. E il Rio Platano è il suo cuore. 

Come arrivare al Rio Platano 

e prendere una barca 

Le possibilità per arrivare al Rio Platano sono numerose e di diversa durata. I più avventurosi possono scegliere di viaggiare in autobus o in auto, ma le distanze sono enormi e potrebbero servire alcuni giorni per raggiungere il fiume. La via più rapida è in volo con piccoli aereo da La Ceiba, fino a  Palacios dove c’è una piccola pista di atterraggio. Da Palacio si può entrare nel parco a piedi o in barca: non ci sono strade e l’unico mezzo per fare lunghi percorsi è navigare sul Rio Platano. Ci sono escursioni organizzate con barche tipiche a motore, delle “Pipante“, tronchi d’albero scavati e motorizzati. Puoi prenotare la tua avventura da qualsiasi città in Honduras o direttamente da internet. 

Scivolando sul Rio Platano in Honduras

ma non in silenzio

Il Rio Platano si snoda tortuoso tra alberi che sembrano sculture immobili, mentre sulle sue sponde si muove la vita: i palanqueros spingono le canoe, aironi e iguane e decine di lavandaie che sbattono i loro panni sulle chiglie di canoe rovesciate. L’Honduras è pieno di rumori, leggeri, persistenti e ritmati. Dai panni sbattuti alle foglie degli alberi, dagli urli degli uccelli alle pagaiate nel fiume: è quasi musica, un concerto di sottofondo mentre scivoli sul’acqua. 

Nella regione della Mosquitia 

tra Honduras e Nicaragua 

Qui piove spessissimo, come solo succede nei tropici centroamericani, quasi quattro metri di pioggia all’anno, esclusi gli uragani, e così non appena esce il sole tutti hanno molto da fare, da lavare e da asciugare al sole. Questo è il teatro di vita quotidiana lungo le sponde dei fiumi della Mosquitia, terra a cavallo tra Honduras e Nicaragua. Vai cercando pirati, discendenti di schiavi, cerchi foreste vergini e ti ritrovi a guardare le lavandaie. Ma basta alzare lo sguardo per vedere volare tucani e avvoltoi sulle cime degli altissimi ceiba, alberi giganti della foresta. Poi ti perdi nel groviglio della foresta primaria, fatta di liane, di rampicanti e piante parassite che abbracciano tronchi giganteschi e tanti fiori a mezz’aria tra i rami. 

Gli antichi popoli 

del Rio Platano in Honduras

E’ una regione di frontiera, abitata da uomini e case che sembrano far parte della natura. Ci sono gli Indios Pech, meno di 500, arrivati secoli fa dalle foreste colombiane, i Garifuna, oggi abitanti della costa atlantica tra Belize e Honduras, i veri eredi dell’Africa, discendenti di sopravvissuti di una nave negriera andata a picco davanti all’isola di Saint Vincent, i Ladinos, invadenti coloni di sangue ispanico e i Miskitos, incredibile miscuglio di etnie.  Sono figli di avventurieri inglesi, di pirati che si mescolarono con il popolo amerindio per poi incrociarsi ancora con i neri delle navi schiaviste. E’ la nascita di una nuova etnia, che parla una lingua mista tra inglese e spagnolo. Gli inglesi regalarono loro i moschetti per combattere gli spagnoli. Da qui il loro nome: Mosquetes e in seguito Miskitos. Questa terra divenne quindi la Mosquitia. Intricata la foresta e intricate le razze: lo stato di Honduras divenne indipendente nel 1823 ma decise di provare a controllare questa estrema frontiera solo nel 1957. I Miskitos si erano abituati a vivere soli e ancora oggi sono governati da assemblee di abitanti, come da tradizione, una democrazia da foresta.

Una corrente vorticosa 

un viavai di canoe

Il Rio Platano in Honduras, riserva protetta dell’Unesco, è fuori controllo, governato da nessuno. E’ un fiume-ghirigoro, un labirinto di tornanti d’acqua, superbo per potenza e bellezza. Si addentra per oltre 150 chilometri nel cuore della foresta vergine. Anche una potente barca a motore, a volte, arranca contro la sua corrente. Il Rio Platano è un viavai di canoe che allacciano villaggi, capanne, insediamenti, campi di banane, piccole coltivazioni di grano.

Basta guardare il Rio Platano per credere che ogni visione, ogni sogno sia qui una realtà. E poi, poco più in là c’è il mare. Non lo vedi, senti il rumore delle onde dietro le palme, le dune e le mangrovie.

Ti è piaciuto? Ti può servire? Pinnalo! 

Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.