Volare all’ora di pranzo
arriva il vassoio!
Molto spesso accettiamo dalle mani della hostess il vassoio del pranzo con sguardo diffidente. Immediatamente frughiamo tra i piccoli contenitori per cercare alimenti che abbiano colore e aspetto rassicurante. Il cibo in aereo ha varianti così improbabili, che all’apparenza non sempre appartiene il gusto che ci immaginiamo. Dietro a quel vassoio però, c’è il lavoro di centinaia di persone e grandi aziende organizzatissime in ristorazione collettiva. Anni fa ho avuto occasione di visitarne una: da allora il cibo in aereo ha un significato diverso. Il vassoio passato dalla hostess merita rispetto e attenzione.
Chi prepara il cibo in aereo?
come sono le cucine?
Prova a immaginare la cucina di un ristorante medio che ogni giorno mette a tavola un centinaio di ospiti. E poi immaginane uno che mette a tavola dalle quindici alle trentaseimila persone. Cosa immagini? Stai pensando a una bolgia dantesca immersa in vapori bollenti, dove borbottano enormi pentole mentre spiedini giganti arrostiscono sulle braci. Stai sbagliando. Ci sono aziende specializzate in cucina per l’aviazione civile che operano in centinaia di aeroporti preparando migliaia di pasti per svariate compagnie aeree. Immagina la lista della spesa, tonnellate e tonnellate di carne o pesce, burro, verdure e pasta, da utilizzare per il cibo in aereo. Senza contare i litri di bibite e acqua. Considerando poi che i pasti non devono essere cucinati più di 24 ore prima e che possono essere aggiunti pasti aggiuntivi fino a 45 minuti prima della partenza è chiaro che più a Dante dobbiamo pensare alla Nasa.
Servizio completo
cibo e stoviglie
Oltre al cibo, le compagnie di ristorazione forniscono tutto ciò che serve: dalle stoviglie alla carca igienica fino ai cubetti di ghiaccio. Ogni giorno vengono preparati per l’imbarco migliaia di tasse piatti bicchieri e posate, personalizzate e di diverso tipo: non si voglia mai che un passeggero Lufthansa si ritrovi con un tovagliolino marchiato Alitalia!
Organizzazione perfetta
personale preparatissimo
Le cucine di queste compagnie sembrano governate da precisione tecnologica e tempismo perfetto. Esempio: i rifiuti del cibo in aereo vengono selezionati e suddivisi per forma e peso da una macchina. Oppure c’è una superbistecchiera che in realtà è un nastro trasportatore in teflon che permette di cuocere alla perfezione 700 pezzi di carne all’ora. Il tutto, senza dimenticare l’importanza del fattore umano: per la prima classe ogni bicchiere viene asciugato e controllato a mano per evitare la presenza di macchie, mentre, nel reparto posate, una ventina di persone compongono i kit personalizzati delle diverse compagnie.
Cucine futuristiche
cuochi organizzati
L’area più affascinante è la cucina. Un centinaio di cuochi hanno il compito di conciliare grandi numeri e qualità impeccabile. E anche in questo caso non c’è spazio per l’improvvisazione. Una volta che le compagnie aeree hanno approvato il menù e la presentazione del cibo in aereo, viene scattata una foto e il risultato deve essere uguale al modello. Facile? No. Prendiamo ad esempio una mela. C’è la compagnia aerea che lo vuole a fettine, chi a spicchi, chi a quadrotti. Altra differenza è la variabile della grammatura: persino la più banale fetta di salame deve uniformarsi a standard precisi. Per una compagnia può essere 5 grammi per un’altra 10. Una zona molto speciale è quella dei pranzi a richiesta. Gluten free, vegano e anche cucina halal, rispettando di dettami della cucina islamica. Sono tutte separate da altri settori della produzione e con il vago aspetto di una sala operatoria.
Coffee or tea?
Resta ancora da sistemare il beverone che in aereo chiamano caffè ma che per noi italiani è imbevibile…
39 Comments
Patrizia Ferlini 3 Agosto 2021 at 11:52
Diciamo che, da cuoca, non mi sono mai trovata bene a pasteggiare in aereo. Eccezione fatta per Norwegian, in quell’occasione avevo mangiato abbastanza bene. Credo che dipenda anche dalla compagnia e dal fattore economico, ma utilizzare prodotti di qualità leggermente maggiore, non guasterebbe!
paola 5 Agosto 2021 at 22:39
Ho visitato per lavoro il “dietro le quinte”. C’è un lavoro incredibile! Guardo il vassoio con altri occhi…
alessia 23 Giugno 2020 at 16:38
Non avevo mai pensato a tutto quello che c’è dietro… mi sono sempre lamentata del cibo e basta… Davvero interessante scoprire tutta l’organizzazione, ti fa vedere le cose sotto un altro punto di vista
paola 24 Giugno 2020 at 12:47
Ci lavorano un sacco di persone. Ora che ho visto lo rispetto un po’ di più.
Simona 9 Giugno 2020 at 10:48
Quando faccio voli lunghi aspetto con ansia il momento dei pasti (soprattutto per spezzare la noia!), ovviamente rimango sempre piuttosto delusa dal contenuto . Interessante scoprire come dietro quel piccolo vassoio ci sia un’organizzazione complessa e perfetta.
paola 9 Giugno 2020 at 16:09
E soprattutto bello sapere che i rifiuti vengono poi divisi e riciclati!
Ciarly 9 Giugno 2020 at 9:06
Che articolo interessante! Non ero a conoscenza di tutto ciò. Io di solito tendo a portarmi il pasto da casa, visto che sono celiaca e anche vegetariana, e in effetti non ho mai pensato a quanto duro lavoro ci sia dietro!
paola 9 Giugno 2020 at 16:03
Tutte le compagnie hanno menù riservati per i celiaci e i vegetariani. Puoi farne richiesta prima di partire. Puoi fidarti perchè sono fiscalissimi: non c’è contaminazione.
Giovy Malfiori 8 Giugno 2020 at 7:55
Una volta visitai, per lavoro, le cucine di Air France e assaggiai delle cose buonissime che, ovviamente, facevano parte dei menù di Business Class. In aereo io spero sempre non ci siano peperoni nei piatti: sono allergica.
paola 9 Giugno 2020 at 15:58
Io non li digerisco. Lo spero sempre anche io!
antomaio65 2 Giugno 2020 at 15:28
sono sempre affascinata dalle miniporzioni (dal formaggino al dolce) che ci danno in aereo ma non avevo mai immaginato che dietro ci fosse una tale organizzazione! In effetti le porzioni sono esattamente identiche credo che anche il numero degli improbabili maccheroni della pasta sia lo stesso per ogni vassoietto. D’altra parte anche le norme igieniche da seguire sono rigorosissime. Quanto al caffé…. resterà per sempre il mistero della sua miscela con quel caratteristico odore di bruciato che io associo ai viaggi oltreoceano dopo una notte di volo!
paola 3 Giugno 2020 at 18:48
Il caffè anche no, grazie! Proprio non ci riesco.
Sara 24 Maggio 2020 at 11:38
Molto affascinante il viaggio in queste particolari cucine. Anch’io mi sono sempre chiesta la portata dell’organizzazione di centinaia di migliaia di pasti che vengono consumati in aereo e attendo sempre con trepidazione il vassoio. Qualche volte delude e qualche volta no ma è comunque un esempio di organizzazione perfetta.
paola 25 Maggio 2020 at 22:50
Perfezione chirurgica! Ho più rispetto del vassoio da quando ho visto quanto lavoro c’è.
raffigarofalo 21 Maggio 2020 at 22:14
L’ultima volta che ho mangiato in aereo tornavo da Zanzibar e c’erano così tanti vuoti d’aria che ho avuto paura di stare male. Ma sinceramente non mi ricordo niente di quello che avevo nel vassoio.
paola 22 Maggio 2020 at 22:38
Eppure in quel vassoio c’era il lavoro di almeno 10 persone. Ero molto curiosa di sapere da dove arrivano i pasti e ho indagato. E poi ho scritto il post!
Lisa Trevaligie-Travelblog 19 Maggio 2020 at 13:56
Sono una viaggiatrice on the road, e raramente prendo l’aereo. Ma quelle poche volte che ho avuto modo di mangiare a bordo, indipendentemente dalle compagnie usate, posso dire che ho mangiato malissimo. Ovviamente non posso fare molti paragoni, ma spero davvero di beccare prima o poi un aereo dove mettere sotto i denti anche solo un pacchetto di crackers decenti!
paola 19 Maggio 2020 at 20:04
Infatti, il cibo dell’aereo è terribile a volte, ma dietro c’è un grandissimo studio e lavoro. Da quando ho visitato questi enormi servizi di catering, ho molto rispetto per il vassoio dall’odore ambiguo che mi porge la hostess.
Claudia 19 Maggio 2020 at 0:46
Viaggiando regolarmente sulla tratta Sydney-Milano, e con 21 ore di volo davanti, non ho altra scelta se non mangiare quello che mi danno sull’aereo. Non sarà il pasto più buono che abbia mai mangiato ma non ho mai avuto problemi!
paola 19 Maggio 2020 at 20:18
Impossibile avere problemi con il cibo dell’aereo: visitando questi grandi centri di catering la prima cosa che noti è la grande attenzione per l’igiene e la conservazione del cibo.
Michela 18 Maggio 2020 at 19:04
Non ho grandi problemi con il pasto in aereo, ma una volta ho letto qualcosa sull’acqua utilizzata per preparare le bevande calde in aereo ed ora sono sempre un po’ dubbiosa. Meglio optare ber bevande confezionate, in bottiglia o lattina!
paola 19 Maggio 2020 at 13:04
Ho visto i locali in cui si preparano le vivande e ti posso assicurare che il target di pulizia è altissimo. L’acqua calda generalmente è bollita, quindi non mi farei troppi problemi!
Claudia 18 Maggio 2020 at 14:35
A molti non piace mangiare in aereo, noi invece testiamo tutto… Sappiamo che non sono dei pasti gourmet ma è carino vedere che menu e soluzioni propone ogni compagni aerea. Non ci siamo mai poste il problema di come vengano creati e trasportati questi mini vassoi: è un mondo parallelo.
paola 19 Maggio 2020 at 13:02
E’ un grande mondo a parte e nascosto, incredibilmente organizzato.
Sabrina Balugani 18 Maggio 2020 at 10:52
Ho avuto modo di lavorare in una grande mensa universitaria, in quella di un ospedale e in quella di un asilo nido che potrei raccontare cose pazzesche ma sempre con una organizzazione impeccabile. Sono anni che non mangio in aereo per una questione di allergie ma apprezzo il lavoro che sta dietro a tutto questo.
paola 19 Maggio 2020 at 13:01
Ho visto una grande professionalità e pulizia. La qualità dei prodotti è ottima, anche se spesso il gusto non combacia con gli standard italiani!
Dani 18 Maggio 2020 at 10:13
Il cibo in aereo solitamente non è un granchè, soprattutto per me che sono celiaca e devo ordinare il menù gluten free. Però meno male che c’è, almeno non resto digiuna… anni fa me lo sognavo!
paola 19 Maggio 2020 at 13:00
Il settore dei menù dedicati è la vera chicca di questi servizi catering.
Claudia 18 Maggio 2020 at 9:11
Molte persone in volo non mangiano ma noi non sappiamo resistere al vassoio all inclusive delle compagnie aeree. Ogni volta per noi è una sorpresa e cerchiamo di provare tutto…
paola 19 Maggio 2020 at 12:51
Io spizzico nella speranza che il sapore corrisponda esattamente all’alimento. Ma apprezzo il lavoro che sta dietro.
Veronica 16 Maggio 2020 at 7:11
Da qualche anno a questa parte cara Paola ho preso la sana abitudine di NON mangiare in aereo e devo ammettere che la qualità del mio volo è aumentata sensibilmente
Ci ho provato, ho assaggiato tutto ma proprio non mi piace così ho adottato una strategia: se parto dall’Italia mi compro un bel panino al bar, della frutta e barrette energetiche per gli snack se invece parto da un paese straniero cerco il male minore tra i sandwiches…
Con questo sistema sto una favola…poi è ovvio che se mi fanno l’upgrade e mi spostano in prima classe magari in Emirates…probabilmente un piatto lo assaggerei
paola 17 Maggio 2020 at 18:16
Anche io difficilmente mangio in aereo ma ero molto curiosa di scoprire chi preparasse i piatti e come avvenisse il recupero delle stoviglie e avanzi. Ho scoperto che sotto c’è un grande lavoro e molte persone. Adesso lo apprezzo un po’ di più.
Veronica 18 Maggio 2020 at 8:58
Immagino
Teresa 15 Maggio 2020 at 10:04
Per essere sincera, in aereo mangio solo perchè mi annoi; ma il cibo è generalmente terribile. Qualsiasi cosa mi diano, per me ha tutto lo stesso sapore!
paola 17 Maggio 2020 at 18:13
Concordo. Aprire il contenitore del piatto principale è sempre una botta allo stomaco. Prima il colore e poi l’odore…
Silvia The Food Traveler 15 Maggio 2020 at 9:46
L’unica volta in cui ho mangiato bene in aereo è stata quando ho avuto un upgrade in business class: ho potuto scegliere i piatti dal menù, e la presentazione e la qualità erano nettamente superiori all’economy. Diversamente è più forte di me, proprio non ci riesco a mangiare il piatto caldo che propongono Ma capisco il lavoro che c’è dietro e non mi piace nemmeno sprecare il cibo, per cui prendo solo il panino, il burro, il formaggino e il frutto, così non butto nulla finisce nella spazzatura!
paola 17 Maggio 2020 at 18:12
Anche io faccio molta fatica a reggere sapori e consistenze così strane. Ma mi sono sempre chiesta chi preparasse la tavola dei viaggiatori!
Elena Vizzoca 23 Settembre 2020 at 12:26
Molto spesso non pensiamo a quanto lavoro ci possa essere dietro anche ad un semplice vassoio di cibo. Devo però ammette che non sempre si trova un piatto buono, ma forse è dovuto al fatto che noi italiani amiamo la buona cucina e la nostra non ha paragoni.
paola 25 Settembre 2020 at 21:14
E’ un lavoro enorme e da quando ho capito che moltissime persone lavorano per sfamarti in viaggio ho un po’ più di rispetto. Certo che noi italiani siamo sempre tanto esigenti…