Una curva nel confine
Kenya o Tanzania?
Se guardiamo una cartina geografica, Kenya e Tanzania sono separati da una linea diretta che si interrompe improvvisamente in una nicchia che racchiude l’immensa grandezza del Kilimangiaro. Quella semplice curva del paesaggio ha cambiato la storia del Kilimangiaro ed ha fatto sì che la vetta più alta del continente africano (5895 metri), si trovi in un ex territorio tedesco, la Tanzania, e non in Kenya, ex colonia britannica.
Il Kilimangiaro in dono
Una curva per capriccio
La curva del confine per escludere il Kilimangiaro dal Kenya fu voluta con fermezza, o almeno così si racconta, dalla Regina Vittoria nel 1890 quando, nel corso delle lunghe trattative per la divisione dei paesi africani tra Gran Bretagna e Germania, volle regalare quel monte straordinario l’amato nipote, il futuro Kaiser Guglielmo II. In quel momento la storia del Kilimangiaro iniziò ad essere tedesca.
Una scoperta solo inglese
O forse un miraggio?
Solo 40 anni prima nessuno sapeva dell’esistenza del Kilimangiaro. Gli africani la chiamavano “montagna splendente” per il candore delle nevi che ne ammantano la cima. Infatti, quando il missionario Johann Rebmann, nel 1848, rimase attonito davanti a quella montagna altissima, ne comunicò subito la scoperta a Londra. Ma per Desbourough Cooley, presidente della Royal Society, non poteva trattarsi che di una visione: all’equatore non era possibile che esistesse un monte tanto alto, né tantomeno ricoperto di neve e con ghiacciai perenni.
Un gigante in pericolo
La fine di un mito
Una negazione profetica: oggi, infatti, rischia di diventare realtà. È cronaca che a causa dei cambiamenti climatici e dell’effetto serra, le nevi del Kilimangiaro si stiano inesorabilmente sciogliendo. E la storia del Kilimangiaro cambierà di nuovo. Una svolta epocale per lui e le sue leggendarie nevi perenni, un mito alimentato dai primi esploratori e dalle avventure africane di Hemingway. La storia del Kilimangiaro è raccontata con enfasi nel libro “Le nevi dell’equatore”, spettacolare raccolta di storie e leggende di questa meravigliosa montagna.
Le leggende del Kilimangiaro
In fuga per la vetta
Una simpatica leggenda riguarda un gruppo di italiani prigionieri nel 1943 nel campo inglese di Taweta in Kenya, che dalla finestra della loro cella vedevano un grande vulcano e sognavano di scalarlo. Così riuscirono ad evadere e si misero in cammino per salire in vetta. A impresa compiuta, si costituirono rientrando nel campo.
Il turismo al Kilimangiaro
Tutti pronti per la salita
Oggi il Kilimangiaro è visitato ogni anno da un numero sempre più alto di turisti, che preferiscono seguire proprio il percorso dei primi scalatori che parte da Marangu a 1800 metri di quota, forse perchè è la via più semplice o forse per sentirsi parte della storia di questa montagna. La conquista della vetta però è la parte più faticosa della storia del Kilimangiaro. Va affrontata con serietà e allenamento. E poi diventerà la tua storia.
Non ho mai pensato ad una scalata sul Kilimangiaro, però sarebbe davvero interessante scoprire le sue bianche vette. Peccato che negli ultimi tempi si stia sciogliendo la neve.
La salita è molto impegnativa però, se sei in forma e soprattutto allenata, ti consiglio di farla velocemente. Come dici tu, in vetta tutto sta cambiando e perdendo di fascino.
Bellissimo e molto interessante questo articolo! Non sapevo praticamente nulla della sua storia. Mi piacerebbe molto salire fin lassù perché mi ha sempre affascinato anche me l’idea di un monte innevato in Africa!
La salita è molto pesante e bisogna essere allenati. L’altitudine toglie il fiato e, nonostante le guide ti facciano camminare pianissimo, arrivi ad un certo punto in cui non riesci più a respirare. Ma è davvero affascinante!
L’Africa mi affascina sia come paesaggi che come storia essendo sempre stato un territorio di conquista. Il Kilimangiaro rappresenta sempre un simbolo spettacolare
Un grande simbolo, anche per l’ecologia: i suoi ghiacci si stanno sciogliendo per sempre.
Come tutte le montagne anche il Kilimangiaro è purtroppo minacciato dai cambiamenti climatici: sta all’uomo invertire la rotta e metterci prima una pezza e poi cercare di migliorare la situazione!
Anche se il Kilimangiaro tiene duro, molte cose sono cambiate sulla sua vetta. Speriamo in una svolta!
Mi sa che metterò “Le nevi dell’equatore” sotto l’albero. Certo che è proprio un peccato che i cambiamenti climatici si stiano manifestando con così tanta forza ovunque. Ed è assurdo che si stia facendo ancora così poco, o peggio, che siano ancora in molti a negare l’evidenza.
Il libro è datato e quando è stato scritto (più di 10 anni fa) si pronosticava il totale disgelo dei ghiacciai per il 2015. Il ghiaccio resiste: speriamo in una svolta!
Sempre visto in meravigliosi documentari, ma non ho mai preso in considerazione l’idea di vederlo dal vivo… Chissà che non sia l’anno buono, il prossimo!
Vederlo è una grande emozione, soprattutto per quelli come me che amano follemente l’Africa.
Questa montagna è conosciuta tanto per il suo nome, ma poco per la sua storia davvero interessante. Sarebbe bello scalare una montagna così, ma chissà quale preparazione sia necessaria per un’impresa così!
Bisogna essere fortemente allenati: l’altitudine ti spezza il fiato e la strada è strong. Ma è facile arrivare al primo livello: già lì è una vera emozione!
Mi è piaciuto molto il tuo post sul Kilimangiaro, ho imparato un sacco di cose, per esempio che la Regina Vittoria volle regalarlo a suo nipote, come se le montagne potessero appartenere a qualcuno in particolare e non all’umanità intera. Adesso mi hai fatto venire voglia di andare a leggere il libro di Hemingway, uno dei pochi che non conosco
Purtroppo si regalavano montagne e territori, compresi di popolazioni e tesori. L’Africa è stata smembrata, conquistata, sottomessa e saccheggiata. È uno dei continenti più ricchi di risorse del mondo.
Il Kilimajaro è una delle montagne più belle e più famose del mondo; quando l’ho visto mi ha veramente tolto il fiato. Mi piacerebbe scalarlo, ma con i suoi 5000 metri la vedo veramente dura. Mi accontenterò di organizzare un altro safari per vederlo dal basso!
Arrivare fino alla cima è lavoro da professionisti! Non ci si può improvvisare! Però ti assicuro che il primo pezzo di scalata è alla portata di tutti e abbastanza semplice. Se ti capita puoi provare. Ne vale la pena!
Non sapevo della regina Victoria e della sua decisione! Devo dire che sono poco informata sulla zona quindi mi segno il libro che ci consigli, così colmo un po’ di lacune
È un libro molto interessante anche se è un po’ datato. Io amo le storie e le leggende africane!
Wonderful photography ~ shared on Twitter 🙂
Thank you!
My pleasure!
Non conoscevo la storia del Kilimangiaro e non ho ancora letto il libro di Hemingway. So solo che un altr’anno mi sarebbe piaciuto festeggiare il mio compleanno all’ombra del Kilimangiaro, ma mi sa che dovrò rimandare questo viaggio.
Il Kilimangiaro è molto suggestivo. Di storie ce ne sono moltissime dalla cima ai piedi. Quando andrai, le guide te le racconteranno tutte!
Molto interessante! Non sapevo di questa spartizione voluta dalla Regina Vittoria che addirittura si è privata di un suo bel pezzo di territorio per farne dono al nipote tedesco! Conosco l’Hemingway appassionato di safari in Africa, ma di suo ho letto solo Verdi Colline d’Africa. Mi segno comunque questo titolo che suggerisci perché lo trovo decisamente interessante!
Il libro è molto bello, pieno di storie africane. Ho “rubato” lì la storia del Kilimangiaro.