Un’isola minuscola
piena di segreti e magia
L’isola di Anguilla è un crostino nel mare azzurro, ma le sue dimensioni non sono un limite, anzi. Ad Anguilla natura e storia si mescolano con armonia e si offrono ai turisti nonostante i pochi metri quadri . L’isola è piccola, ma dato che il tempo da perdere (o da guadagnare) ce n’è in abbondanza, vale senz’altro la pena impiegarlo per andarsene in giro alla scoperta di una varietà di paesaggi che risulta sorprendente se si pensa che si distende per appena venticinque chilometri e si allarga al massimo di cinque.
Si parte cercando la natura…
Noleggia una macchina e vai alla scoperta dei meandri più remoti e spettacolari dell’isola di Anguilla. Sulla punta nordorientale selvaggia e brulla, con le rocce affilate come lame, spuntano alcuni simpatici cactus a forma fallica chiamati Turk’s Cup. Qui sul versante caraibico troviamo Goat Cave, una delle baie più sorprendenti di tutta l’isola, dove sembra che nessuno abbia mai osato piantare un ombrellone. La parte più caratteristica e fotogenica di Anguilla rimane comunque Sandy Ground: una lingua di terra che separa la Road Salt Pond, la più importante salina naturale ormai in disuso, dall’ampia baia di Road Bay, con l’attracco per le navi cargo.
l’isola di Anguilla riesce sempre a sorprendere
Sei un birdwatcher incallito? Parcheggia la tua auto nei pressi della Mead’s Bay Pond, un piccolo bacino poco distante dal lussuoso resort Cap Juluca, dove i bianchi aironi, lungi dal fuggire via al primo scatto, si lasciano fotografare in tutte le pose. Oppure vai alla spiaggia di Shoal Bay East dove, in attesa che il motoscafo del diving center ti porti al largo per le immersioni alla scoperta di antichi galeoni, puoi dilettarti fino alla noia a osservare da tutte le angolazioni le scene di pesca aerea dei pellicani: tuffi in picchiata tra le onde color turchese dell’Oceano Atlantico, a caccia di deliziosi bocconcini da infilare nel becco.
…e si finisce per trovare la storia
Nell’isola di Anguilla natura e storia si fondono e dalla spiaggia ti ritrovi in un angolo di passato. Se la tua passione è la storia, prova a fare un salto all’Heritage Collection Museum: in mezzo alla raccolta di vecchi telefoni e punte di freccia delle popolazioni Arawak, primi abitatori dell’isola, tra schede, grafici e vecchie foto, questo piccolo museo storico dedica anche una sala agli avvenimenti più recenti della sua vita politica in particolare al singolare patriottismo che nel 1967 spinse gli anguillani a una rivoluzione durante la quale non fu sparato un solo colpo di fucile o sparsa una sola goccia di sangue. Obiettivo: liberarsi dalla condizione di stato indipendente associato alle isole di St. Kitts & Navis, dalle quali la popolazione si sentiva sfruttata. E tornare alla libertà, ma quale libertà? Semplice: lo status di colonia britannica…
Una storia molto particolare
Ciò che rimane di questa strenua lotta per l’indipendenza dell‘isola di Anguilla, e che meglio la riassume, è l’immagine della copertina del libro Under an English Heaven dello scrittore americano Donald E. Westlake, in vendita nei drugstore di The Valley: due parà delle truppe speciali britanniche inviati a sedare l’inesistente rivolta, i quali, mollati sulla spiaggia zaini e fucili, se ne corrono con le natiche al vento verso le calde acque del Mar del Caribe.
Sete di sapere placata
E adesso che hai scoperto che l’isola di Anguilla ha sia natura che storia, ti rimane un sacco di tempo per rifletterci su, con un fresco cocktail tra le onde leggere del mare che circonda l’isola. Basta chiudere gli occhi e pensare a quanto erano fortunati i pirati dei Caraibi…
Ciao Paola non ho capito se ci sei stata oppure no..
Ci sono stata. Ho scritto anche molte altre cose di Anguilla.