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Una visita al Palazzo della Riunificazione di Ho Chi Minh

Una scatola di cristallo e cemento

che contiene molta storia

La storia non è bella o brutta. La devi prendere così com’è, al massimo cercando di imparare da quello che ci può insegnare. A Ho Chi Minh City la storia è una scatola di cristallo e cemento bianco. E’ nato come Palazzo dell’Indipendenza, oggi si chiama Palazzo della Riunificazione di Ho Chi Minh, pronto magari a vivere un giorno nuove incarnazioni. E se c’è qualche grazia nella sua grande facciata, è quella della semplicità e del rigore. Nulla di classico, barocco o gotico: solo un grande e rigoroso blocco, aperto al mondo e pregno di tutta la storia recente del Vietnam.

Riunificazione di Ho Chi Minh

Una storia recente

anni di guerre e dolore

La storia del Palazzo della Riunificazione di Ho Chi Minh inizia nel 1962, l’anno dell’inizio della Guerra del Vietnam, l’epilogo di una crisi che partiva da lontano. I francesi erano diventati ufficialmente i padroni della regione di Saigon nel 1861, la loro Belle Colonìe, il gioiello più esotico delle colonie d’oltremare. Poi arrivarono il malcontento della popolazione, la crescita del partito comunista di Ho Chi Minh e dei suoi guerriglieri, la prima guerra d’Indocina, un paese diviso in due con un nord filosovietico e un sud occidentale. Nel 1962 un golpe distrusse l’antico governatorato francese: il presidente sudvietnamita in carica, proprio sulle sue macerie, pose la prima pietra della nuova reggia.

 

Una costruzione impegnativa

tra bombardamenti e colpi di stato

La costruzione del Palazzo della Riunificazione di Ho Chi Minh continuò nonostante le insurrezioni degli studenti, i vietcong che premevano da nord e i monaci buddisti che si davano fuoco per protestare contro la repressione. E continuò nonostante la guerra e continuò finché il profilo di pareti trasparenti furono l’unica cosa rimasta in piedi nel paese. Quando venne inaugurato nel 1966 infatti, il conflitto aveva già fatto oltre dodicimila vittime. E rimase in piedi per anni, nonostante i bombardamenti. Il 30 aprile del 1975 due tank dell’esercito del Nord sfondarono la cancellata del Palazzo della Riunificazione di Ho Chi Minh. La storia dice che un ufficiale salì al primo piano e trovò il presidente/generale Duong Van Minh e lo trovò seduto sul divano di seta. “Vi aspettavo per cedervi il potere” e fu tempo per il Palazzo di ospitare le trattative per la riunificazione dei due Vietnam che avvenne nello stesso novembre.

Palazzo della Riunificazione di Ho Chi Minh

Una visita al Palazzo della Riunificazione

per capire meglio il passato

Ora il Palazzo della Riunificazione di Ho Chi Minh è aperto al pubblico e se all’esterno appare lineare, all’interno cede al gusto asiatico, pura ostentazione d’una ricchezza senza storia e senza cultura. Un esempio è la stanza delle udienze: all’ingresso un paio di zanne d’elefante diventano le lingue di due dragoni di legno. Poco più in là la scrivania presidenziale di lacca rossa e poi broccati d’oro, boiserie di tek, vasi cinesi, tende di raso e leopardi impagliati. Al piano superiore sorprendentemente ritorna la sobrietà, poi l’essenzialità assoluta nelle camere da letto e nella sala di meditazione.

 

 

 

 

Simbolo di cambiamento

e di pace

La monumentale effige del padre della patria Ho Chi Minh è stata da molto tempo rimossa dalla facciata del Palazzo della Riunificazione e al suo posto sono apparsi striscioni pubblicitari delle multinazionali. Ciò sembra raccontare oggi come allora il passato e soprattutto il futuro del paese, e come sarà lo giudicherà la storia.

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