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I diamanti del Botswana – fortuna e condanna

I segreti del Botswana

non solo animali

Il Botswana è famoso per i parchi, per gli animali e i meravigliosi safari. Ci vai per il delta del fiume Okawango per goderti gli animali a bordo dei mokoro, dribblando ippopotami e coccodrilli. E ci vai anche per il deserto, il Kalahari, per la sua atmosfera rarefatta e i suoi storici leoni. Ma questa zona d’Africa, racchiusa tra acqua e sabbia, nasconde nelle profondità un altro tesoro di cui gli uomini sono avidissimi. Sono i diamanti del Botswana, luccicanti e preziosi.

Un mare di sabbia

vecchio come il mondo

Più o meno l’80 per cento del territorio del Botswana è costituito dalle sabbie del Kalahari. Con i suoi 2500 chilometri di ininterrotta estensione, questo deserto costituisce la striscia di sabbia continua più lunga del mondo. Si formò all’incirca 135 milioni di anni fa, quando le terre di questa parte del globo terrestre erano un solo “supercontinente” costituito da Africa, America del Sud, India, Antartide e Australia, che gli studiosi chiamavano Gondwana.

Solo scorpioni e detriti

un deserto epico

La sua formazione è il frutto principalmente delle attività vulcaniche che fino a 30 milioni di anni fa si svilupparono contemporaneamente alla formazione della Rift Valley, la spaccatura continentale che attraversa da nord a sud gran parte dell’Africa orientale. Detriti d’erosione e sabbie portate dal vento formarono ciò che oggi è un deserto spaventoso, dall’aspetto scheletrico, abitato da scorpioni e camaleonti, che corre indisturbato dalle rive del fiume Orange fino ai margini delle foreste tropicali dello Zaire.

I diamanti del Botswana

tesoro sotto la sabbia

Impressionante la profondità delle sabbie che varia tra i cinque e i duecento metri, mentre gli strati lavici possono arrivare a ben otto chilometri. Le formazioni rocciose più antiche si trovano vicino a Francis Town e non superano i tre milioni e mezzo di anni. Una bazzecola in realtà. Ma è tra questi stravolgimenti geologici che si è formata nel corso dei millenni la più grande fortuna del Botswana: i diamanti.

La nascita dei diamanti

i primi ritrovamenti

Dopo la “rottura” del Gondwana, infatti, l’attività geologica fu relativamente quieta. Ma l’estrusione e l’intrusione, i fenomeni di accumulo di differenti materiali rocciosi, continuarono la loro azione per millenni. Giganteschi filoni di kimberlite, la sostanza primaria da cui di formano i diamanti, s’incunearono negli strati rocciosi, sottostando a enormi pressioni. I primi giacimenti dei diamanti del Botswana furono scoperti a Jwaneng, Orapa e Lethakane, mentre il primo diamante venne rinvenuto per caso, curiosamente, parecchio più ad est. Ci vollero 12 anni per far in modo che i geologi capissero dove scavare per trovare i giacimenti diamantiferi che hanno fatto ricco il paese, ma soprattutto le compagnie minerarie.

Un diamante da 1000 carati

una palla da tennis

Nel 2016 Sotheby’s ha tentato di mettere all’asta uno dei diamanti del Botswana più grande fino ad oggi scoperto: un pezzo di roccia trasparente delle dimensioni di una pallina da tennis. È stato trovato in una miniera a cielo aperto nel paese dell’Africa meridionale del Botswana. Con i suoi 1.109 carati, è secondo per dimensioni solo al famoso diamante “Cullinan” trovato in Sud Africa nel 1905 e tagliato in nove delle gemme dei gioielli della corona del Regno Unito.

diamante Cullinan da commons wikimedia

Vantaggi o maledizione

l’eredità del “Lesedi la Rona”

Anche a questo nuovo diamante grezzo è stato dato un nome, scelto tra migliaia di candidature presentate dai cittadini del Botswana in un concorso. L’hanno chiamato “Lesedi la Rona” – che significa “La nostra luce” nella lingua ufficiale Tswana del Botswana. È stato venduto per circa 60 milioni di euro. Ma che vantaggi ha portato al Botswana l’essere uno dei maggiori fornitori mondiali di diamanti grezzi? Quanto sono vantaggiose vendite come quella del “Lesedi la Rona” per il Paese?

Lesedi la Rona da Pixabay

Diamanti e sangue

nella storia dell’Africa

In molte parti dell’Africa, la scoperta dei diamanti non è stata una benedizione. La storia dell’industria dei diamanti è pregna di sfruttamento dei lavoratori, distruzione ambientale, corruzione del governo e sperpero delle entrate. E questo senza nemmeno menzionare tutti i “diamanti insanguinati” usati per pagare le guerre civili in paesi che vanno dalla Sierra Leone alla Repubblica Democratica del Congo.

foto da commons wikimedia

I diamanti del Botswana

una storia diversa

La storia dei diamanti del Botswana è diversa. Quando era ancora un protettorato britannico, si pensava che non avesse risorse naturali: nessuno dava peso a questo paese e nessuno investì soldi per sviluppare le infrastrutture. Nessun investimento, nessun interesse significano minor controllo. Quando ottenne l’indipendenza, nel 1966, il nuovo governo si concentrò su altre risorse e, benché proprio in quegli anni furono trovati alcuni diamanti. Tutte le energie e fondi erano diretti verso altre priorità, come scuole, strade o portare acqua nelle case. Quando la raccolta dei diamanti aumentò, tutti furono d’accordo che gli introiti dovessero restare in Botswana.

foto da Needpix

Accordi rivoluzionari

sfruttamento legalizzato

Il Governo del Botswana decise di negoziare personalmente gli accordi con società minierarie private: non fu un’impresa facile, considerati gli accordi e lo sfuttamento dei giacimenti dei paesi vicini. I risultati furono rivoluzionari. Il Botswana oggi condivide la proprietà congiunta delle miniere più importanti con De Beers in una configurazione che gli garantisce la fetta più grossa dei profitti. Il Botswana ha anche istituito un sistema di tassazione progressiva in base al quale altre società minerarie sono tassate ad aliquote più elevate quando ottengono guadagni inaspettati.

foto da Pixabay

La realtà è un’altra storia

se circola molto denaro

È difficile sopravvalutare l’impatto dei diamanti del Botswana sulla popolazione. In realtà la situazione non è così rosea come la si descrive: esiste la povertà e lo sfruttamento. Dove ci sono accordi, guadagni e interessi, non è tutto pulito e onesto. La purezza e la trasparenza è riservata solo ai diamanti.

immagine da mepixel
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32 commenti

  1. Della serie non è tutto oro quello che luccica…magari in Botswana sono più tutelati rispetto ad altri paesi, ma sono pienamente d’accordo che quando girano molti soldi si tende sempre a sfruttare ancora di più le persone. Bellissimo il nome dato al (secondo) diamante più grande trovato!

    1. Spesso non ci rendiamo conto di quanto sangue e orrore si nascondono dietro a oggetti che utilizziamo quotidianamente.

  2. Credo che niente più del film interpretato da Di Caprio sia mai stato più chiaro sull’argomento. Nel tuo articolo sei riuscita a descrivere perfettamente una situazione che non ci è dato di conoscere al 100%. Immagino sia proprio così, magari in Botswana sono riusciti a compiere qualche passo in avanti rispetto ad altri Paesi africani ricchi di diamanti, ma di sicuro non è tutto oro quel che luccica (calza a pennello, non è vero?)

    1. Verissimo. Il Botswana è border line. Ci sono paesi schiavizzati dal luccichio.

  3. Mi è tornato in mente il film “Blood diamonds”. orrore e bellezza, come qui. Purtroppo…
    Grazie!
    Vicky

    1. Brava. Quel film è lo specchio della realtà. Purtroppo.

      1. 🙁 🙁 🙁

      2. Da proporre in tv e a scuola.

      3. Da far passare in tv e a scuola.

  4. Un bel post esaustivo. Fa venir voglia di visitare questo paese, quando questa pandemia finirà. È un paese in crescita e ha messo buone basi per migliorare le condizioni del suo popolo.

    1. Ci prova, ma i livelli sfruttamento sono ancora molto alti.

  5. Diamods are a girl’s best girl friends… cantava termpo fa Marilyn ed è bello scoprire di più sulla loro provenienza e sulle terre che li fanno nascere e anche purtroppo su tutto quello che dietro alla loro industria si nasconde

    1. I diamanti luccicano, ma nascondono storie di sfruttamento e povertà incredibili.

  6. Che bel blog complimenti. Mi hai fatto ricordare di aver conosciuto un dipendente della De Beers che si vantava di quanto la sua compagnia fosse brava con gli autoctoni e sì certo per carità rispetto a come gli stati africani sono generalmente sfruttati ma penso che si possa sempre migliorare.
    Che bel paese dalle tue foto sembra molto affascinante.

    1. Fortunatamente il Botswana è il paese meno sfruttato. È molto ricco, pieno di risorse minerarie e gettonato per il turismo. Ma la gente povera c’è e ce n’è tanta.

  7. Davvero un articolo molto interessante, complimenti. Sapevo pochissimo del Botswana e non avevo idea che qui ci fossero giacimenti geominerai. Purtroppo lo sfruttamento in questi paese, e la povertà sono l’altra faccia della medaglia a cui spesso non si fa riferimento…

    1. Grazie! L’Africa è ricchissima di materie prime. Purtroppo ha difficoltà a gestirle autonomamente e lo sfruttamento è altissimo. La realtà di altri stati è molto peggiore.

  8. Interessante questo tuo articolo, un’angolazione diversa del Botswana da quella a cui siamo soliti avvicinarci. Purtroppo lo sfruttamento della popolazione è alla base di molti beni di consumo della civiltà occidentale

    1. Fortunatamente il Botswana è il meno sfruttato. La situazione Africana in genere non è così rosea…

  9. Very interesting – thanks for sharing!

  10. Con la firma del Kimberly Process la tratta dei diamanti è stata (almeno in parte) eliminata anche se intorno a questa pietra “sporca” ci girano ancora tanti, troppi soldi e spesso chi ne paga il prezzo sono i poveri minatori.

    1. Ci sono moltissimi modi per aggirare le normative. Il Botswana ha accordi privati e vantaggiosi con le industrie minerarie, ma i suoi operai continuano ad essere sfruttati e sottopagati. Purtroppo è una realtà tutta Africana.

  11. Leggere di questa realtà mi ha riportato alla mente un bellissimo film: Blood diamond
    Purtroppo la dura realtà è questa non solo diamanti ma anche i giacimenti petroliferi rovinano le bellezze di un paese che viene sfruttato da altri!

    1. Dove girano soldi e interessi tutto si distrugge. Meritiamo l’estinzione.

  12. antomaio65 dice:

    Sempre bellissimi e interessanti i tuoi articoli, avevo letto quello sul safari che ha riportato alla luce un vecchio desiderio. I diamanti, stupendi nella loro semplicità, si portano sempre dietro una scia di sangue per i motivi che tu hai ben spiegato. per fortuna in Botswana la situazione è migliore che altrove ma lo sfruttamento delle persone dovrebbe farci meditare bene prima di indossare un diamante

    1. Dovremmo meditare per un sacco di cose, come le batterie al litio per i cellulari o le polveri luccicanti dei cosmetici derivati dalla mica. Ci sono lacrime e sudore. Ma soprattutto sfruttamento.

  13. È sempre molto triste come la ricchezza mineraria possa diventare la rovina do un paese. Spero tanto che il Botswana sappia gestire al meglio le sue risorse per il bene di tutti

    1. Il Botswana si è salvato dallo sfruttamento per una botta di fortuna. Purtroppo dove gira il denaro…

  14. Parlando di sfruttamento in Botswana si potrebbe aprire una discussione di un milione di ore. Purtroppo l’età coloniale ha portato questo. Al di là di questo aspetto, è un paese che mi attira molto insieme alla Namibia.

    1. Li ho visti entrambi e sono meravigliosamente diversi. I diamanti sono la causa di guerre e sfruttamento ancora oggi. L’Africa è ricchissima di materie prime in generale. Eppure non tiene nulla per se.

  15. Ero a conoscenza del fatto che il Botswana è una zona molto ricca di diamanti, così come la Namibia del resto; ma il motivo che spinge un viaggiatore a visitarlo sono i panorami e i parchi nazionali. Per me almeno è stato così!

    1. Certo, per nient’altro. Ma è curiosa la storia del motivo per cui il Botswana sia scampato allo sfruttamento e alle brutture che la storia delle miniere africane racconta.

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