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La storica isola di Lamu – tra asini e rockstar

Lamu: piccola isola

grande storia

La storica isola di Lamu si trova di fronte alle coste del Kenya, chiusa e recintata dal mare che ha frenato il progresso e gli eventi degli ultimi secoli, mantenendo pure e originali strutture e tradizioni. Si respira aria di medioevo tra le sue antiche mura e la sua popolazione è gelosa e orgogliosa di questa identità africana e antica. Il mare ha preservato un ampia porzione di architettura e storia a Lamu City, capoluogo dell’isola di Lamu.

Due passi a Lamu City

prigioni e fortini

Serve almeno un giorno per visitare la cittadina di Lamu. Partiamo dal centro, dalla piazza Mkungumi, dove si erge il forte eretto nel 1800 dal sultano della città per proteggere la città dalle invasioni. Il maggior pericolo era costituito dal piccolo esercito della vicina isola di Pate. Tra le due città-stato non è mai corso buon sangue e la storia è segnata da continui scontri bellici. Il forte fu in seguito trasformato in prigione e adesso è diventato Museo dell’ambiente naturale. Dai bastioni si gode una bella vista sui tetti della città.

I musei di Lamu

case e grandi porte

Il museo più importante della storica isola di Lamu è sul lungomare, in centro e può essere una buona introduzione alla storia e alla cultura swahili. La storia a Lamu è stata fondamentale per questa antica cultura.  La sede è un palazzo che fu residenza del governatore della città. Sul lato mare si apre un portico con archi e belle porte in legno intagliato. Un po’ appartato si trova invece il Museo della casa swahili: si tratta di un’abitazione tradizionale dell’isola di Lamu risalente all’Ottocento, ricreata con cura e dovizia di particolari e arredi originali. Un bel cortile è chiuso da piccole mura. In città, non lontano dalla piazza centrale, è stato aperto il curioso Museo della posta tedesca, con oggetti e documenti raccolti a partire dal 1888, quando venne aperto il primo ufficio postale dell’Africa orientale.

Gli asini di Lamu

rifugio africano

Sul lungomare di Lamu, quasi alla fine dell’abitato, in direzione ovest si trova un’altra meta molto particolare: Il Rifugio degli asini, gestito dall’associazione inglese Donkey Protection Trust. Nel suo recinto svernano asini malati, vecchi, o semplicemente maltrattati che, ormai inservibili come bestie da soma, vengono qui curati e assistiti. Nulla di più nobile per una popolazione africana, vero orgoglio per la storica isola di Lamu.

Storica Lamu

antiche città swahili

Chi invece cerca l’archeologia, può visitare un luogo simbolo dell’architettura swahili: la città abbandonata di Takwa, sull’isola di Manda poco distante dall’isola di Lamu. Le rovine sono formate da circa un centinaio di abitazioni, e il complesso è racchiuso da mura. Una breve passeggiata conduce in cima alle vicine dune, alte su un panorama di spiagge candide che si perdono all’orizzonte.

Isole satellite

Un salto a Pate e uno a Siyu

Memorie swahili anche presso il Pate, sull’isola omonima. Oggi Pate è un borgo di pochi abitanti, ma prima della sconfitta contro Lamu fu uno dei centri più fiorenti della costa orientale.  Appena fuori città vi sono le rovine della old town, chiamata Nabahani. Sull’isola di Siyu è stato infine restaurato il forte ottocentesco, uno degli edifici più imponenti dell’arcipelago, mentre il villaggio è oggi poco più che una manciata di case.

lamusihu

Meravigliosi Anni ’70

I figli dei fiori a Lamu

Poche tracce restano della stagione “hippie” di Lamu, tra gli anni ’60 e ’70, quando migliaia di figli dei fiori, backpackers e qualche rockstar in incognito come Mick Jagger, scoprirono le bellezze dell’isola di Lamu, i suoi bagni di fiume, la sua popolazione musulmana tranquilla e sostanzialmente indifferente agli stranieri e la sua marijuana. Ma è stata proprio questa recente storia a Lamu che ce l’ha consegnata come meta di vacanza. È forse questa la storica isola di Lamu che tutti ricordiamo.

LAMUCITY

Solo ogni tanto qualche barca di pescatore issa ancora una vecchia bandiera col faccione di Bob Marley…

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