Sogno di molti
ma parliamo di pratica
Un matrimonio all’estero è un sogno o una necessità e rimane un’esperienza indimenticabile, diversa da solito ed estremamente romantica. Le location sono svariate con mille risvolti e altrettanti rituali. Ma dimentichiamo per un attimo il lato romantico di un matrimonio ai tropici, in una città d’arte o nel deserto e pensiamo all’aspetto pratico e legale. Se hai deciso di sposarti lontano, la prima cosa da fare è informarsi quali sono le condizioni necessarie nel paese che hai scelto (puoi trovare una traccia qui), ma dovrai soprattutto rispettare le richieste previste dal codice civile italiano.
Matrimonio all’estero
negli Stati Europei
Le regole sono leggermente diverse a seconda di chi celebrerà il matrimonio all’estero, che potrà essere un’autorità straniera locale, un’autorità diplomatica o un ministro di culto religioso. Nel caso di un matrimonio civile in Europa ti sposerà un’autorità locale, non avrai l’obbligo delle pubblicazioni e, se adempirai tutti gli obblighi previsti dalle leggi del posto, il tuo matrimonio all’estero avrà effetto immediato anche nell’ordinamento italiano. Nel 1980, infatti, anche l’Italia ha aderito con altri paesi europei (Austria, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Germania, Grecia, Portogallo, Spagna, Svizzera e Turchia) alla Convenzione di Monaco fissando norme comuni per il rilascio di certificati di capacità matrimoniale valido per i matrimoni all’estero nei paesi aderenti. Inoltre l’Italia ha stabilito altri accordi con Svizzera e Austria per semplificare le pratiche matrimoniali tra i cittadini dei rispettivi Paesi.
Matrimonio all’estero
in Paesi extraeuropei
Se decidi per un matrimonio all’estero in paesi che non fanno parte dell’Unione Europea, è necessario che all’autorità diplomatica o consolare italiana venga consegnato l’atto dell’avvenuto matrimonio che provvederà a tradurlo, legalizzarlo e trasmetterlo in Italia per la trascrizione. Qualora non avvenga però la trascrizione (per la mancata consegna o per negligenza) sarà comunque valido e trascrivibile anche a distanza di anni con effetto retroattivo. Alcuni paesi sono esenti da traduzione e legalizzazione: sono quelli aderenti alla Convenzione di Vienna del 1976 e sono Austria, Belgio, Bosnia e Erzegovina, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Italia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Moldova, Montenegro, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Serbia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Turchia.
Per questi paesi è previsto il solo rilascio di un modulo plurilingue.
Matrimonio in consolato
ricordati le pubblicazioni!
Qualora il matrimonio all’estero venga celebrato da un’autorità diplomatica o consolare italiana è necessario richiedere le pubblicazioni, poiché è come se il matrimonio fosse celebrato in territorio italiano. In questo caso l’autorità si occuperà direttamente di inoltrare la documentazione all’ufficiale di stato civile italiano senza la necessità di traduzione e legalizzazione.
Matrimonio all’estero
con rito religioso
Se invece optate per un matrimonio religioso la legge italiana dice che sarà valido in Italia solo se produrrà gli effetti civili di un matrimonio laico. In realtà più volte si è ritenuto valido il matrimonio celebrato religiosamente poiché la Cassazione ha confermato il valore ultraterritoriale del sacramento ricevuto da un ministro di culto cattolico. Stesso iter quindi di un matrimonio civile. In ogni caso, per evitare sorprese è meglio accordarsi anche con il ministro religioso della chiesa dove avverrà il matrimonio per la documentazione necessaria.
Non si scappa quindi: ovunque vai, qualsiasi matrimonio tu scelga, al tuo ritorno sarai, a tutti gli effetti di legge, sposato. E tutti ti chiederanno “Ti sei sposato così lontano? Ma è valido qui?”
P.s. Nelle foto siamo io e mio marito, durante il nostro meraviglioso matrimonio ad Antigua!
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