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La strana storia del Colosso di Rodi

Meravigliosa Rodi

Facciamo quattro passi nella storia a Rodi e soprattutto nella storia del Colosso di Rodi, mitico monumento che ha reso celebre questa meravigliosa città greca. A Rodi, quattro chilometri di mura racchiudono uno dei nuclei bizantini, medievali e ottomani più intatti d’Europa. Visitare questa città è un piacere per gli occhi ma è soprattutto toccare con mano la storia di tutti.

La leggenda di Rodi

Dice la leggenda che quando gli dei si spartirono l’universo, nulla era toccato a Helios, il Sole, e il dio splendente fece emergere dal mare Rodi che a lui da allora fu consacrata. Per questo la sua immagine era impressa sulle monete d’argento che circolavano nell’isola. Per questo Rodi dedicò al suo protettore la statua più grande mai costruita: il Colosso di Rodi.

La leggenda del Colosso di Rodi

Il Colosso di Rodi era, dicono, all’ingresso del porto di Mandraki, da dove oggi partono le gite verso la costa turca o le altre isole di Rodi. Le stampe rinascimentali lo disegnano a gambe aperte e divaricate sui due lati del porto, ma dato che il Colosso di Rodi sarà stato nudo, che vista avrebbero mai avuto i marinai che gli passavano sotto? Gli architetti greci erano troppo lungimiranti per riservare ai visitatori che venivano da fuori una visione così poco edificante. Infatti, nelle immaginarie riproduzioni rinascimentali, al Colosso di Rodi avevano messo le mutande. Invece doveva essere nudo ad ergersi da una parte sola del porto, forse dove oggi c’è il Forte di San Nicola.

Un gigante di bronzo

Aveva una corona raggiata in testa e probabilmente reggeva una fiaccola che fungeva da faro per i naviganti. Il Colosso di Rodi fu costruito da Carete da Lindos, allievo del grande Lisippo, e volle battere il maestro. Se Lisippo aveva realizzato a Taranto uno Zeus alto 11 metri, Carete volle triplicare le proporzioni. Dicono che, finita la statua, si accorse di aver fatto un errore di progettazione e per la disperazione si suicidò. Sicuramente un errore di staticità e non di estetica! Il Colosso di Rodi suscitò stupore, divenne meta di visitatori di tutto il Mediterraneo e fu annoverato tra le sette meraviglie del mondo.

Una fine ingiusta

Purtroppo un terremoto fece crollare il Colosso di Rodi settant’anni dopo la sua erezione. Eppure, anche coricato e mezzo sommerso in acqua, era oggetto di visite continue. Nel VII secolo dopo Cristo, un mercante arabo lo comprò a prezzo di rottamazione, lo fece a pezzi e lo vendette a peso. Di una simile meraviglia non è rimasto proprio niente. Possiamo solo cercare di immaginarlo, risplendere di giorno sotto il sole e illuminato dai riflessi rossastri della sua torcia durante la notte.

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4 commenti

  1. Rodi doveva essere la mia meta per la scorsa estate, ma tra cancellazione di voli, quarante e tamponi obbligatori alla fine è saltata. Anche se il colosso non c’è più non mi dispiacerebbe recuperare il viaggio quest’estate….

    1. Rodi è piacevole e bella da vedere. Girala tutta: ha angoli meravigliosi e spiagge da urlo!

  2. Alessandra dice:

    Chissà che bello doveva essere! Peccato non ne sia rimasta traccia! Avevo letto la storia di questa statua su un libro per bambini da piccola e mi ha sempre affascinato!

    1. Si, anche solo immaginare la sua costruzione e istallazione senza gru o strumenti meccanici!

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