Un profumo familiare
riti e magia
Siamo tutti abituati a sentire il profumo dell’incenso, lo riconosciamo immediatamente, durante le feste religiose, le lezioni di yoga o nei negozi di articoli orientali. Il suo aroma ci evoca sensazioni diverse: per alcuni è un fastidio, per altri un modo per far riaffiorare ricordi. Magari ricordi di viaggi, in Oriente o in Medio Oriente, dove l’incenso brucia in mille angoli e ovunque il suo profumo ci riempie le narici. Tutti lo conoscono, ma in pochi sanno da dove viene.

Profumo dell’incenso
curativo e terapeutico
Il profumo dell’incenso è utilizzato per diversi riti e attività in diverse credenze religiose, ma in comune per tutte ha la vicinanza con l’aria, la leggerezza delle nuvole e il profumo intenso legato alla purificazione soprattutto perché è sprigionato da una combustione. L’aromaterapia lo utilizza per diverse proprietà, tra le quali proprietà antisettiche, antinfiammatorie e anche antidepressive. Con il profumo dell’incenso si alleviano anche malattie polmonari, come l’asma o alcune allergie. Durante alcune attività fisiche, come lo yoga, si utilizza per i suoi grandi poteri rilassanti.

Direttamente dal Medio Oriente
la sua storia
Sono pochissimi i luoghi al mondo in cui cresce spontaneo l’albero dell’incenso. Uno di questi è la Regione di Dhofar, nell’Oman meridionale. Usato Egitto, in Palestina, Israele e nell’antica Roma a scopi rituali, l’incenso viene venduto da 7000 anni il suo commercio ha sempre avuto il Dhofar come punto cardine. Da qui, le carovane di dromedari viaggiavano attraverso la Mesopotamia, la Siria, l’Egitto, fino al porto di Gaza, dove il prezioso carico veniva imbarcato sulle navi che lo trasportavano in Grecia e a Roma. Questo mercato era talmente fiorente che, nel I secolo d. C., il controllo dell’incenso aveva fatto dell’Arabia meridionale la regione più ricca della terra.

La pianta “sacra”
coltivare l’incenso
La Boswellia Sacra, l’albero dell’incenso è piccolo e cresce con uno o più tronchi che si ramificano gìà a partire dal terreno fino ad allargarsi come un cono rovesciato. La particolarità è la corteccia, che si sbriciola come cartone e può essere rimossa o tagliata con molta facilità. La pianta dell’incenso raggiunge l’altezza di 5 metri e cresce in un habitat limitato, appena al di fuori del campo di azione dei Monsoni ma battuto in estate da venti freddi che mantengono miti le temperature.

Come si raccoglie l’incenso
profumo dell’incenso in perle
Gli alberi dell’incenso vengono incisi dai raccoglitori ogni anno all’inizio di aprile, non appena la temperatura comincia a salire: il primo taglio consiste in un livellamento della corteccia dei rami più grandi e del tronco. Con quest’operazione trasuda un liquido bianco e resinoso ti viene lasciato asciugare per almeno due settimane. Il secondo taglio produce la prima resina, di qualità inferiore, mentre dopo altre due settimane inizia la raccolta vera e propria con il terzo taglio che lascia scivolare la resina migliore di un bel color miele. La raccolta dura circa tre mesi, e da ciascun albero si ricavano circa 10 chili di incenso.

Profumo dell’incenso dall’Oman
sempre più raro
La regione di Dhofar in Oman produce ogni anno 7000 tonnellate di incenso, ma con il prezzo sempre più basso sul mercato mondiale e la crescente scarsità di manodopera il rischio di comprometterne la raccolta è molto alto. In ogni caso e per il momento, il profumo dell’incenso continua a inebriare le menti dei pochi eletti che compramo quelle piccole pietruzze ambrate.

23 Comments
Silvia The Food Traveler 8 Dicembre 2020 at 14:12
Amo il profumo dell’incenso ma ammetto la mia ignoranza in materia: non sapevo che esistesse un albero dell’incenso perché per qualche motivo credevo che fosse la stessa cosa del palo santo (altro aroma che mi piace davvero molto). In inverno uso anche un profumo – non per l’ambiente, proprio per la persona – a base di incenso perché lo trovo molto caldo e avvolgente.
paola 11 Dicembre 2020 at 12:31
Prima di andare in Oman ignoravo le origini dell’incenso. Onestamente non ci avevo mai pensato!
vincenza63 5 Dicembre 2020 at 18:17
Grazie per il tuo post!
Buona serata e buona domenica!
paola 11 Dicembre 2020 at 12:27
Grazie a te per averlo letto. Buona domenica anche a te!
Mariarita 28 Novembre 2020 at 19:28
Ti dico la verità, non sono tra gli eletti che amano alla follia l’incenso, ma come sempre sono rimasta incuriosita da quello che racconti (imparo sempre qualcosa di nuovo, e questo mi piace troppo)! Non sapevo che l’Oman fosse il primo produttore d’incenso al mondo, e che la sua pianta fosse così piccolina. E mi ha stupito anche che da una sola se ne ricavino solo 10 kg. Non è poco?
paola 29 Novembre 2020 at 22:23
10 chili a stagione. Le coltivazioni sono immense e l’incenso omanita costa sempre di più. Infatti, troppo spesso, viene “tagliato” con elementi sintetici che provocano bruciore al naso e, ad alcuni, mal di testa.
Elena Vizzoca 25 Novembre 2020 at 18:55
Personalmente non amo l’incenso, mi dà fastidio, ma mi sono sempre chiesta come venisse prodotto. Davvero interessante il tuo articolo, non sapevo che provenisse da un albero.
paola 29 Novembre 2020 at 22:07
L’incenso omanita è molto delicato. Quello che da molto fastidio è quello con componenti sintetici. Anche io non sapevo da dove arrivasse l’incenso, prima di andare in Oman!
Roberta 25 Novembre 2020 at 6:43
Molto interessante! Non ho mai amato particolarmente l’aroma dell’incenso, ma riconosco che gli aromi orientali sono imbattibili. Mi piacerebbe molto vedere una pianta dal vivo… Così come serbo da anni il desiderio di andare in Oman.
paola 29 Novembre 2020 at 22:03
In Oman potrai vederle se farai un giro anche in montagna. Sono grandi cespugli: sentirai che profumo!
Claudia 25 Novembre 2020 at 1:00
Devo ammettere che ho un rapporto di amore e odio con l’incenso. Non mi dispiace quando faccio yoga ecc ma non lo sopporto quando è troppo o fuori luogo in un negozio o casa
paola 29 Novembre 2020 at 22:26
Non tutti lo sopportano, ma l’incenso puro è molto raro. Di solito viene mescolato a sostanze sintetiche che ne cambiano la profumazione.
Phil 24 Novembre 2020 at 23:44
Nice macro photographs
paola 29 Novembre 2020 at 22:25
Thank you!
Phil 29 Novembre 2020 at 22:46
My pleasure, you’re welcome!
Lisa Trevaligie Travelblog 24 Novembre 2020 at 21:06
Adoro. Prima lo bruciavo spesso in casa, avendo il salone grande Si spargeva l’essenza su tutti i piani di casa senza risultare pesante. Poi ho perso l’abitudine, e non so nemmeno perchè…
paola 29 Novembre 2020 at 22:24
L’incenso omanita è in grani e sta diventando sempre più caro. Ma è il più buono.
Teresa 24 Novembre 2020 at 18:06
A prescindere che l’odore dell’incenso mi da mal di testa se è troppo intenso, adoro il suo aroma. Ho trovato molto interessante la narrazione della sua storia e dei suoi poteri.
paola 24 Novembre 2020 at 19:19
Prima di andare in Oman non sapevo da dove arrivava l’incenso. Il suo profumo piace anche a me: di solito il mal di testa viene con l’incenso sintetico.
Valentina 24 Novembre 2020 at 16:22
Molto interessante la storia dell’incenso, non sapevo nulla a riguardo (nemmeno che l’incenso provenisse da una pianta) quindi ho letto con piacere questo tuo post. Ultimamente ho perso l’abitudine di accendere in casa qualche bastoncino di incenso, ma il tuo blogpost mi ha ricordato dell’esistenza di questo buon profumo che mi è tornata voglia.
paola 24 Novembre 2020 at 19:18
Ti confesso che prima di andare in Oman ero convinta che l’incenso fosse un legno. Io lo uso spesso a casa: mi rilassa molto.
antomaio65 24 Novembre 2020 at 14:40
Ogni volta che penso all’incenso mi vengono in mente le parole di un salmo che paragona la preghiera che sale al cielo al fumo dell’incenso. Sarà proprio questa leggerezza e la capacità galleggiare nell’aria che lo rendono così mistico. Grazie per le belle informazioni che non conoscevo
paola 24 Novembre 2020 at 18:29
L’incenso si avvicina a tutte le religioni proprio per questo motivo: è leggero come una nuvola e come una nuvola va verso il cielo. Questo essere etereo e leggero lo avvicina a Dio. La Bibbia descrive il profumo dell’incenso come il profumo di Dio. Insomma, l’incenso è la cosa naturale più vicina alla religione al mondo.