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Le tribù delle Andamane – feroci cannibali senza futuro

Una storia difficile

la dura vita delle tribù delle Andamane

Il passato di queste meravigliose isole, situate nella parte meridionale del Golfo del Bengala, raggiungibili in aereo o in nave dall’India, è confuso e poco chiaro. Il suo passato è tra le onde del mare che le circonda, affondato in anni di silenzi, conquiste e occupazioni. La storia delle Andamane sembra aver avuto inizio nel 1947, anno della loro indipendenza e della definitiva annessione all’India. Oggi sono abitate dal risultato di un vai e vieni di naviganti e conquistatori, una mescolanza di etnie, diverse tra loro, tra le quali domina quella Tamil. Ma le antiche tribù delle Andamane erano già lì, già erano costrette a condividere gli spazi con degli invasori.

Denti da cane

feroci cannibali

In Occidente arrivano le prime notizie da Marco Polo, che le avvista da lontano, ma, nonostante non sbarchi su nessuna delle isole, descrive i componenti delle tribù delle Andamane come uomini con testa e denti da cane, cannibali famelici e crudeli. Più tardi, la storia delle Andamane racconta di un gruppo di pirati sanguinosi, che, facendo base sulle sue isole, attaccavano tutti i mercantili inglesi, olandesi e portoghesi che facevano rotta in quella parte di oceano.

Indietro nel tempo

fino ai giorni nostri

Più tardi, quando gli inglesi colonizzeranno l’India nel XIX secolo, le isole Andamane diventarono una colonia penale per gli indiani che facevano parte della resistenza e combattevano per l’indipendenza dell’India. Poi avvenne un silenzioso salto fino alla Seconda Guerra Mondiale, periodo in cui le Andamane furono occupate dai giapponesi. Nel 1947 furono infine annesse all’India. E le tribù delle Andamane erano sempre lì, sempre più costrette a subire gli espropri di territorio.

Le tribù delle Andamane

dimenticati dal mondo

Di tutti questi passaggi di mano, tra le occupazioni e i cambi di bandiera, nessuno si è mai occupato dei suoi abitanti, vittime silenziose degli eventi ma unici legittimi proprietari delle isole Andamane. La storia non li contempla, non racconta nulla delle loro origini o della loro complessa identità. I leggendari cannibali di Marco Polo hanno un’origine ambigua: appartengono al ceppo andamanese, sono indiani, ma molto simili ai pigmei africani. La storia non racconta come siano arrivati sulle isole, ma tutte le tribù delle Andamane si sono sempre difese dalla cultura dei colonizzatori. Non è stato facile scoprire tutti i loro segreti perché tutti gli antropologi sprovveduti che sono sbarcati su quelle isole sono stati fatti a pezzi o sono finiti con qualche freccia avvelenata piantata nel corpo. Le tribù rimaste, sono gelosissime del loro passato e lo difendono isolandosi dal mondo.

Immagine da Wikimedia

Grandi gruppi aborigeni

origini lontane

Ancora oggi, infatti, 5 delle 6 tribù delle Andamane rimaste stanno morendo dopo aver consapevolmente scelto di limitare le nascite, dopo che sono state isolate in riserve dove è vietatissimo entrare. È possibile avvicinarli sono in un paio di luoghi, tristissimi zoo, circondati da filo spinato, dove il rumore delle macchine fotografiche dei turisti sta togliendo a loro l’ultima briciola di dignità. Ormai le popolazioni indigene sono meno del 10% degli abitanti delle Andamane e il loro numero scende costantemente. I gruppi aborigeni sono quattro: Onge, Sentinelesi, Grandi Andamani e Jarawa, di ceppo negroide. Alle Nicobare invece le tribù sono di origine mongole: i Nicobari e gli Shompen. Dopo lo Tsunami del 2004 il destino di queste tribù sembrava segnato: nessuno poteva essere sopravvissuto alla potenza del mare, a quell’onda gigantesca. Ma la forza della vita ha battuto tutti e le antiche tribù hanno resistito anche contro la natura. Oggi le tribù delle Andamane sono così distribuite:

Onge

Ne sono rimasti un centinaio e vivono confinati in una riserva di 100 chilometri quadrati. Stanno attuando consapevolmente un controllo delle nascite condannandosi all’estinzione, soprattutto dopo che il governo indiano ha requisito, nel 1977, due terzi dell’isola su cui vivevano per sfruttarne le ricchezze di legname pregiato. 

Sentinelesi

Sono i più combattivi, non permettono nessuno di approdare alle spiagge della Nord Sentinelli Island. Tutti i tentativi degli antropologi di avvicinarsi sono sempre finiti sotto una pioggia di frecce. Ne siamo rimasti circa 120 e sopravvivono solo grazie all’isolamento totale che difendono coraggiosamente. Era questa tribù in particolare che si dava per estinta dopo lo Tsunami, ma un elicottero di salvataggio ha fotografato qualche sopravvissuto qualche settimana dopo la tragedia, riaccendendo le speranze.

Grandi Andamani

A differenza del Sentinelesi, sono il gruppo più numeroso e amichevole nei confronti del resto del mondo. il risultato è che oggi sono stati trasferiti su un’isola minuscola, Strait Island e ne sono rimasti poco più di 20, dopo essere stati sterminati da epidemie di morbillo, sifilide e influenza.

Jarawa 

Vivono in una riserva situata nelle isole di South and Middle Andaman.  Ne sono rimasti 250 e resistono, spesso difendendosi con le frecce, alla deforestazione dei loro spazi da parte del governo indiano.

Le tribù delle Andamane

una storia senza lieto fine

La storia delle Andamane non ha fatto i conti con il suo cuore pulsante, con il suo antico popolo fiero e orgoglioso di tradizioni e cultura. Le tribù delle Andamane hanno fatto e continuano a fare di tutto per difendersi, con coraggio e dolore, concedendo al resto del mondo solo il l’aspetto tribale e violento conservando segretamente le loro abitudini. Ma la violenza della difesa è punibile?  Distruggere una cultura così primitiva è accettabile se si tratta di recuperare isole perfette per il turismo? Non saprei, ma io sto con le frecce.

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24 commenti

  1. Una tristezza infinita a leggere del destino di queste tribù… tra l’essere diventati soggetti di uno “zoo” sotto il flash dei turisti alla scelta di estinguersi pur di trovare una sorta di salvezza…

    1. Durante lo tsunami del 2004 erano tutti convinti che fossero morti. È stato bellissimo vedere la foto di uno di loro ripreso da un aereo. Neanche gli tsunami li fermano!

  2. Mamma mia, che storia triste, sotto i ponti di vista. La decisione di preferire l’estinzione mi ha molto colpito. Anch’io preferisco le frecce!

    1. Che si difendano! Ognuno deve vivere come vuole.

  3. Sono rimasta molto colpita dal tuo racconto e mi dispiace molto che stanno via via scomparendo certe tribù. La loro è una storia un po’ triste, ma fanno bene a difendere il loro territorio. La cosa che mi fa pensare è che di tribù di questo tipo ne esistono diverse nel mondo e mi fa strano pensare come il mondo sia andato avanti con le tecnologie ed il progresso, mentre loro preservano le loro tradizioni e la loro cultura primitiva. Credo che siano da ammirare per certi versi!

    1. Ce ne sono pochissime al mondo e i loro territori fanno tanta gola. Tra qualche anno saranno scomparsi, purtroppo.

  4. It is sad to read about these aboriginal groups, as history been difficult. Thank you for sharing this information, Paola. I wish you a good day, and a great month ahead!

    1. Thank you Phil!

  5. Mamma mia, avevo sentito qualcosa sulla storia degli abitanti delle Andamane, ma non sapevo che addirittura alcuni di loro vivessero in riserve con il filo spinato sotto il costante flash dei turisti, che destino terribile!!!!

    1. Purtroppo ci sono riserve in molte parti del mondo, anche più civilizzate. La storia non insegna nulla.

  6. Libera dice:

    Ti ringrazio per questo utilissimo approfondimento sulle tribù delle Andamane, ricco di dettagli e curiosità che non conoscevo

    1. Sono rimasta colpita da una foto di un drone, dopo lo Tsunami, che riprendeva un guerriero di una tribù che viveva isolata. Hanno storie incredibili e sconosciute. Al mondo poco importa della loro sorte.

  7. Paola ma sei arrivata fin nel mio territorio! lo sai che adoro le isole fuori rotta, i popoli e le tribù sconosciute.
    Mi è piaciuto molto il tuo articolo
    Brava

    1. Quando ho viaggiato nelle Andamane (tra i moken e i vecchi villaggi) mi hanno incantato le storie di queste tribù isolate. Un fascino incredibile!

  8. sara bontempi dice:

    Che articolo interessante, quante tribù di cui non conoscevo la storia passata e odierna.
    Le tribù delle Andamane secondo me fanno bene a continuare a difendersi da chi vuole delle isole solo per turismo.

    1. Il più a lungo possibile!

  9. Sono stata nelle isole Andamane qualche anno fa e mi sono piaciute moltissimo; il mare è veramente da urlo e ci tornerei subito. Ma davvero mai avrei immaginato che dietro a questi posti paradisiaci ci potesse essere una storia così inquietante!

    1. Si, ci sono tribù isolate dal mondo su alcune isole che non vogliono morire e che difendono il loro territorio. Purtroppo non ancora per molto.

  10. Le Andamane hanno sempre stuzzicato la mia fantasia di ragazzina cresciuta coi libri di Salgari e me le immaginavo popolate di pirati e ricche di tesori. Solo con lo tsunami del 2014 ho preso atto che la loro realtà era diversa e il tuo bellissimo articolo me le ha finalmente presentate per quelle che sono: un bottino per i conquistatori. Anche io sto con le frecce e se potessi inizierei a scagliarle

    1. Speriamo che non finiscano mai di lanciarle.

  11. Mamma mia non conosceo la storia di queste tribù, è veramente triste quello che sta accadendo. Ci sono tantissime culture nel mondo che si sono sottomesse involontariamente al turismo e alla modernità e a volte mi sento in colpa perché penso di essere parte di questo processo. Solo un turismo etico e sostenibile può tamponare questa cosa ma ho paura che ormai sia troppo tardi ….

    1. Speriamo, perché stiamo uccidendo tutto ciò che è puro per sostituirlo con artifici dannosi.

  12. Effettivamente non ho mai sentito parlare in maniera così approfondita di queste tribù. E’ stato davvero illuminante conoscere la storia e la genealogia. E’ sempre un buon modo per conoscere il tessuto dei posti che si visitano.

    1. Ne sono rimasta colpita perché vivono lontano da ogni contatto. Ma non dureranno a lungo.

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