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Etnie del Vietnam del nord – sorrisi dal Tonchino

La strada del nord

In viaggio per conoscere i popoli del nord

Per conoscere tutte le etnie del Vietnam del nord, bisogna percorrere la National Route 6, una lunga striscia di asfalto che percorre tutto l’estremo nord della penisola indocinese. Oppure puoi usare il treno da Hanoi. In entrambi i casi non è un viaggio comodissimo e ci vorranno 5-6 ore fino a Sapa, la capitale dell’omonimo distretto nord-occidentale. L’85% della popolazione del distretto è suddivisa tra tribù che seguono diverse tradizioni e si vestono in modi completamenti diversi. Il periodo migliore per visitare questa parte di Vietnam è fine settembre, quando le risaie a terrazza sono pronte per il raccolto, ma è anche il mese più affollato per il turismo.

Un viaggio pieno di soste

Son Là, Thuan Chau, Pha Din e Tuan Giao

Sulla lunga strada ti imbatti in Son Là, il confine tra risaie e montagne, una zona piena di coltivazioni di tè, mais e manioca. La tappa seguente è Thuan Chau, dove ha luogo un grande mercato frequentato soprattutto da Thai Neri. Si passa poi da Pha Din per arrivare a Tuan Giao, prima di scendere verso una valle pianeggiante. Mentre viaggi sbucano ovunque donne e uomini che fanno corona alle grandi piazze o si spostano con fardelli e bambini. Ma tanta strada ha una grande ricompensa: i colori sono meravigliosi, così pure gli abiti. Dal silenzio inquietante dei Thai Neri si passa ai Kho Mu, gli agricoltori itineranti che conoscono alla perfezioni i movimenti della luna, per arrivare ai Hmong rossi, con le donne che trattengono i lunghi capelli con enormi crocchie.

Etnie del Vietnam del nord

Arrivo a destinazione

finalmente a Sapa

Sapa è altissima, circa 1800 metri. Durante la colonizzazione francese era un luogo di villeggiatura e furono costruite molte ville e palazzine art déco. Questa è la zona degli Hmong, avvolti negli abiti blu e ancorati ad antichissime tradizioni. Arrivano in molti fino a qui per vederli e studiarli, soprattutto per cercare dei tratti comuni con i popoli cinesi o birmani. Una leggenda locale, infatti, recita che gli Hmong vengono da un paese lontano ricoperto di neve, dove l’inverno dura un anno e mezzo“. Sarà forse il Tibet?

Etnie del Vietnam del nord

Una città movimentata

Il mercato di Sapa

Ti consiglio di andare a Sapa di sabato, giorno di mercato e giorno in cui la città si anima. Il mercato è brulicante di persone e i bar della zona si occidentalizzano per accontentare i clienti. I turisti sono tutti pronti con le macchine fotografiche quando arrivano le donne Dao e Hmong, con i turbanti colorati, le gerle sulle spalle e i bambini in marsupi improvvisati. Alcune si lasciano fotografare, altre chiedono un dollaro, fotomodelle improvvisate per l’album dei ricordi di qualcun altro. In 24 ore tutto sparisce a queste etnie del Vietnam del nord rimangono solo le briciole di un benessere che non conoscono. È triste pensare che forse, fra due o tre generazioni, tutti questi sorrisi del Tonchino non esisteranno più.

Etnie del Vietnam del nord

Come una sfilata

Abiti e colori tra le strade di Sapa

Il mercato di Sapa sembra una passerella d’alta moda: le donne camminano ai lati della strada come improbabili indossatrici, fiere di essere eleganti, ma appesantite da cesti e gerle. Sembrano top model senza cachet, principesse senza regno, ma vederle passare è un vero spettacolo. Passano le Muong, le Thai nere e le Hmong rosse. Un vero e proprio caos etnico, dove ognuno conserva uno spazio vitale. Ma come riconoscere le varie etnie del Vietnam?

Etnie del Vietnam del nord

Le etnie del Vietnam del nord

Gli Hmong

Sono noti anche con il nome di Meo e Miao (in Cina) e sono oltre mezzo milione. Sono i “signori delle montagne” perché vivono nelle alte montagne delle province di Lao Cai. Parlano un dialetto unico, trasmesso solo oralmente, non hanno nulla di scritto. Sono molto uniti e apprezzano la vita di comunità perché sono convinti di avere un antenato comune: molte famiglie sono infatti riunite in un solo gruppo e vivono pacificamente. Quando un uomo si innamora, “rapisce” l’amata di notte e la “imprigiona” per qualche giorno. Solo dopo che lei avrà accettato il matrimonio, potranno andare insieme a chiedere il permesso alle famiglie. Le donne degli Hmong rossi indossano vistosi gonnelloni colorati e usano gambaletti di stoffa per proteggere polpacci e caviglie. Gli Hmong neri, numerosissimi a SaPa, vestono quasi totalmente di blu. Ci sono anche gli Hmong “bariolés, o fioriti, ma sono concentrati soprattutto nella sona di Bac Hà.

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I Dao

I Dao sono poco meno di mezzo milione e abitano nelle zone a ridosso della Cina e del Laos, dove vengono chiamati “Yao“. A Sapa vengono chiamati “Dao Do“, ovvero Dao Rossi, per il colore dei grandi turbanti indossati dalle donne. Le donne hanno lunghe tuniche con decorazioni floreali, ricami, ciondoli e monete, mentre gli uomini hanno pantaloni color indaco. Hanno un temperamento molto artistico: sono bravi musicisti e cantanti ed è proprio nella musica che esprimono emozioni e tradizioni. Tutti i Dao seguono il confucianesimo, il buddismo e il taoismo e, credendo nell’esistenza del soprannaturale, pensano che ogni cosa abbia un’anima e sia guidata da Dio. Prima che un ragazzo ed una ragazza Dao si possano sposare è necessario che le loro date di nascita siano verificate da un rabdomante, perché ne certifichi la compatibilità.

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I Thai

Si distinguono in Thai Neri e Thai Bianchi, a seconda dell’abbigliamento e alla forma delle abitazioni. I Thai Neri hanno tetti tondi, mentre sono rettangolari e con una balconata quelli dei Thai bianchi. Sono oltre un milione e vivono principalmente nelle regioni di Lai Chau, Son La e Hoa Binh. Di origine thailandese, i Thai neri indossano una camicetta nera con collo alto e gonna nera, mentre i Thai Bianchi indossano una camicetta bianca con colletto a forma di cuore e gonna nera. Adorano gli antenati, gli dei dell’agricoltura e gli dei delle montagne e dei fiumi. L’essenza della società Thai è la famiglia: i parenti stretti spesso vivono insieme. Il padre è considerato il capofamiglia ma, quando si tratta di lavoro, non c’è differenza tra i sessi. Sia gli uomini che le donne coltivano, pescano, cucinano, si prendono cura dei bambini e della casa. 

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I Lu

I Lu sono una tra le popolazioni più arretrate tra le etnie del Vietnam del nord. Sono meno di quattromila persone che vivono isolate nelle vallate che fanno da cornice a Sin Ho e Phong Tho. Le donne vestono abiti molto ricamati, sono abili tessitrici e hanno la particolarità di laccare i denti di nero, simbolo di bellezza e purezza. Si occupano principalmente di agricoltura, producendo il necessario per vivere. Sono abili agricoltori e scavano numerosi canali di irrigazione per la coltivazione del riso. Praticano una religione politeista, a metà tra buddhismo e sciamanesimo, con un particolare riguardo al culto dei morti.

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I Lao

I Lao discendono da popolazioni del nord della Thailandia e si trovano nei distretti di Dien Bien Phu e Lao Cai. La loro religione è a metà tra il buddhismo e lo sciamanesimo: nei villaggi c’è sempre uno sciamano pronto a risolvere ogni dubbio. Credono che il giusto pensiero, i sacrifici rituali e l’abnegazione consentiranno all’anima di raggiungere il nirvana. Non hanno un grande culto della famiglia come istituzione: tra di loro c’è abbastanza promiscuità. Le donne vestono di scuro mentre gli uomini amano farsi tatuare. Sono principalmente coltivatori di riso, sia per sopravvivenza che per reddito. 

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