Crociera tra i ghiacci
Si naviga solo in estate
Una crociera alle Svalbard è un’esperienza emozionante, in una limitata tavolozza di colori che comunque riesce a stupire. Di sicuro è un’esperienza diversa dispetto alle normali navi da crociera, poiché si utilizzano navi più piccole, per raggiungere zone remote e stretti fiordi. Sono infatti “minicrociere“, della durata di una settimana, dieci giorni al massimo: sono costosissime e percorrono soprattutto la costa occidentale, nella tranquillità dei fiordi. Si naviga solo in estate, quando il ghiaccio è sottile, quando gli animali escono dal letargo e vengono a salutarti dai lastroni di ghiaccio.
Scelta della nave
Caratteristiche vs lusso
Negli ultimi anni hanno cominciato a navigare alle Svalbard anche grandi navi da crociera, con passaggi limitati, dovuti alle dimensioni e alla possibilità di avvicinarsi alla costa. Meglio pensare in piccolo, scegliere le imbarcazioni dotate di una carena rinforzata in grado di spezzare la superficie ghiacciata, che possono spingersi, tempo permettendo, molto più a nordest, nelle regioni più estreme. Queste piccole regine dei ghiacci sfiorano e, a volte, attraversano il pack anche per lunghi tratti. Una meravigliosa avventura che richiede il sacrificio di sistemazioni piuttosto spartane. Ma lo spettacolo della natura e la presenza a bordo di guide e naturalisti, compensano i disagi.
In cima al mondo
Cascate di ghiaccio
Una crociera alle Svalbard è indimenticabile. Si naviga nel bianco, in una natura forte e immobile che quasi spaventa. Navigando lungo la costa si sono impressionanti i pesanti lastroni che si staccano dai ghiacciai e scivolano in mare con grossi tonfi, sollevando colonne di acqua e di schiuma. Incantano le cime dai profili aguzzi che si specchiano nell’acqua dei fiordi e i frammenti galleggianti di iceberg dal colore blu. Solo raramente c’è un porticciolo dove attraccare. Come Barentsburg, a sud, un tempo insediamento di minatori russi, fiore all’occhiello dell’Unione Sovietica, con tanto di serra, cinema, auditorium, asilo nido e scuole, piscina olimpionica e attrezzi original rètro della palestra. Oppure come a Ny Alesund a nord, affacciato sul suggestivo Kongsfjorden, la baia del Re, dominato da tre piramidi quasi regolari chiamate Tre Corone.
Una tappa obbligata
Un po’ di storia e un po’ di shopping
Ny Alesund è stata una stazione baleniera ed un ex insediamento minerario, base di partenza delle più grandi spedizioni polari: è il maggiore centro internazionale di ricerche scientifiche delle Svalbard. C’è un albergo dove ogni tanto si fermano gruppi di escursionisti in motoslitta, un ufficio postale da primato (ovviamente, il più a nord del mondo) e uno spaccio che vende generi di prima necessità e coperte con disegni di orsi polari. Debitamente arrugginito, il vecchio treno a vapore fa ancora mostra di se sui pochi metri di binario, mentre, a pochi passi, si innalza il pilone di acciaio costruito dagli operai della Breda. Proprio quello che nel 1928 servì da attracco al dirigibile Italia, comando del capitano Umberto Nobile, lo stesso che un paio di anni prima, con Amundsen, aveva compiuto la prima transvolata polare.
Il bello della crociera alle Svalbard
Il saluto degli animali
Più a nord, lungo il Magdalenefjiord, gli ultimi resti delle capanne dei cacciatori di pellicce e dei bivacchi dei balenieri, rocce dove nidificano numerose e affollate colonie di uccelli migratori. A motore spento, su tutto domina un silenzio irreale, ed è allora che, prima ancora di avvistarle, si distingue nitido il soffio delle balenottere. Con luce per 24 ore, è comprensibile che la notte non si dorma, richiamati da continui spettacoli, tanto che può capitare che qualche turista stremato dal sonno appenda fuori dalla cabina un cartello con scritto “svegliatemi solo se c’è un orso polare”.
A bordo si festeggia
L’80esimo parallelo
Rituale d’obbligo al passaggio dell’80° parallelo: mentre le sirene suonano, si brida tutti insieme sul ponte. A qualsiasi ora e con qualsiasi tempo, anche quando una pioggia gelida e insistente si ostina ad annacquare lo spumante. Fuori il nulla, solo un’oasi ghiacciata senza alcun abitante, se non con pelliccia o piume. L’emozione è grande: sei finalmente arrivato ai limiti dell’Artico, dove non si può vivere, dove gli equilibri sono delicatissimi e tutto è in pericolo.
La vita da crocierista
Tra i ghiacci delle Svalbard
Le ore a bordo scorrono veloci. Una o due volte al giorno si scende a terra a bordo di grandi e robusti gommoni, che permettono di raggiungere facilmente anche le baie più piccole. Talvolta si gira semplicemente per mare e ogni sbarco è un’esperienza nuova: i teneri fiori che punteggiano la tundra, il fronte ghiacciato da cui si staccano enormi blocchi, gli imponenti scogli a picco sul mare, affollati da immense colonie di puffin, la foca tranquillamente sdraiata, i resti di un accampamento dei primi esploratori nordici. Se le condizioni atmosferiche sono clementi, ci si spinge oltre, fino all’isolotto di Moffen, dove è vietatissimo attraccare a meno di 300 metri dalla riva da maggio a settembre, quando vi si installa una colonia di trichechi. In pochi minuti, zannute sentinelle si avvicinano a osservare gli intrusi. Circospezioni comprensibile, visto che sono stati decimati per secoli, fin quasi all’estinzione.
Un gelido ricordo
Una lezione di vita
Tra le folate di vento gelido ti rendi conto di quanto sia fragile l’equilibrio di questa terra. Nonostante le enormi pareti di ghiaccio, la forza e la potenza degli orsi bianchi, la maestosità delle balene e i denti appuntiti dei trichechi, tutto è precario, pronto a scomparire se non ce ne prendiamo cura direttamente da casa nostra. L’inquinamento, le plastiche e il cambiamento climatico stanno riducendo spazi e forme di vita. Una crociera alle Svalbard ti ricorda che qui l’uomo è solo un ospite temporaneo, uno spettatore consapevole, testimone di un paradiso bianco che rischia di scomparire.
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Ciao, un sogno queste mini crociere. Hai scritto qualcosa su Olso? 😉
Buone feste!!
No, ma lo farò prima o poi! Quando ci sono stata non ero in formissima (febbre a 38 per un paio di giorni) e mi piacerebbe ritornare. Per quanto ho visto è bellissima.
Si, sembra. Farò un salto per capodanno 😉 Bacini
Buone feste anche a te!!
Le Svalbard sono il mio grande sogno, speriamo di riuscire a realizzarlo prima o poi…
Speriamo che si avverino i sogni di tutti i viaggiatori! Miei compresi…