Italia, terra di “zappatori”
coltivare è uno Zen
Non esiste città con terreni dimenticati, non esiste città senza orti abusivi, quelli che si vedono sempre in periferia, con mobili vecchi e vecchie staccionate, oppure orti negli angoli dei giardini delle villette a schiera. Di solito sono amorevolmente gestiti da anziani, con tempo libero da occupare e la necessità di dedicarsi a qualcosa di utile. Ma c’è un grande ritorno ai prodotti naturali, alla cucina biologica e la coltivazione di orti in città ha coinvolto molte persone e molto diverse dai soliti pensionati in bicicletta che passano le ore a strappare erbacce in fazzoletti periferici.
Sgomberi forzati
anziani disperati
Ho assistito a sgomberi coatti, con ruspe e anziani disperati con sacchetti di plastica pieni di piccoli attrezzi e verdure salvate al disastro e il cuore spezzato per quel piccolo mondo faticosamente costruito. Chi non ha a disposizione un pezzetto di terra, non ha la possibilità di beneficiare di questo sfogo. Ma non tutto è perduto: molti comuni hanno preso in considerazione le richieste di molti e si sono organizzati. Gli “ortisti” avranno nuovi spazi e nuove possibilità.
Orti in città
terra in affitto
Davvero una grande idea: in spazi inutilizzati sono stati realizzati dei veri e propri orti urbani, a costi minimi e servizi aggiuntivi (forniture d’acqua, attrezzi utilizzabili dalla comunità, ecc.). Li chiamano gli ortisti, i pensionati pronti con le sementi, ma anche quelli che, finito l’orario d’ufficio, indossano guanti e abiti comodi e, dopo qualche ora di sano lavoro all’aria aperta, tornano a casa con insalatine fresche, pomodori e carote. Ma anche genitori con i bambini per coinvolgerli in un sano passatempo a contatto con la terra.
Orti al nord
a chi chiedere?
Dove scovare questi orti? Facciamo un giro. Cominciamo da Novate Milanese, dove quadrotti di verdure si snodano tra la tangenziale Nord e l’Autostrada Milano-Venezia. A Milano ne troviamo alcuni in Via Valla, non distante da Via Ripamonti. Molti orti urbani sono gestiti dall’amministrazione del Parco Nord, oppure da Bosco in Città. A Torino molti orti sono presso il Parco Fluviale del Po torinese, la zona del Sangone o in molte oasi del Wwf. In ogni comune però si possono chiedere informazioni all’Ufficio Verde Pubblico o Qualità Urbana. Con il costo di un caffè al giorno ci si può creare un nuovo hobby, salutare, creativo e redditizio.
Orti nelle carceri
terra per il recupero
Da sempre la cura di orti e giardini è un metodo di recupero molto presente nelle carceri italiane. Veri e propri giardini segreti sono quelli gestiti dalle detenute del carcere della Giudecca di Venezia, e leggendari i giardini di erbe marine degli ex carceri Pianosa e Asinara. Esperienze simili anche a Rebibbia, nell’orto biologico del Pagliarelli di Palermo e a San Vittore a Milano, dove funzionano una serra sperimentale e un corso di vivaismo.
Lo stress, l’ansia, la tristezza e la solitudine si abbattono così, a colpi di zappa, a qualsiasi età.
Questa proprio una bella idea ed iniziativa sia per oasi di verde, sia per l’ordine che per dare un motivo in più a chi ogni giorno ha tempo da dedicare.
Immagina anche quanto può essere aggregativa questa iniziativa. Gli anziani si trovano e parlano, i figli con i genitori coltivano le verdurine, la solitudine si interrompe per qualche ora e qualche chiacchiera.