Leggende da daytripper
La dignità dei microaeroporti
Si narrano molte leggende tratte dalla minuscola vita dei microaeroporti. Come quella di una tranquilla signora della provincia inglese che, a ogni cambio di stagione, sale sul primo volo disponibile, atterra a Bergamo, scende dall’aereo, imbocca il sottopasso pedonale dell’autostrada A4, risale in superficie e si rinchiude per l’intera giornata nell’Orio Center, il mega centro commerciale che si affaccia sulle piste dell’aeroporto di Orio al Serio. Perversioni del consumismo? Macché, sani principi di economia domestica applicati all’aviazione civile. Sicuramente deve aver scoperto che, con le tariffe stracciate delle compagnie low cost, le conviene venire direttamente in Italia per rifornire il guardaroba di vestiti e scarpe made in Italy: a Londra gli stessi capi costano tre volte tanto. Una daytripper per convenienza.
Un va e vieni continuo
Andata e ritorno
Molte non sono solo leggende: daytripper sono incontenibili. Ci sono molti che prenotano sistematicamente tutti i voli low cost in partenza dai microaeroporti, passano la notte all’estero, cenano e tornano felici. A volte capita di partire di mattina, magari per fare due passi in Piccadilly Circus e ritornare a casa la sera, confusi e felici. Oppure ci sono gruppi che partono per trascorrere Capodanno nei dintorni di un microaeroporto, solo per il gusto di passare le prime ore del nuovo giorno a Parigi, Londra o Copenhagen.
Crescono i low cost
Aumentano i daytripper!
Da anni ormai schiere di compagnie aeree low cost volano ovunque abbattendo le tariffe, trasformando la vecchia gita fuori porta in un’occasione per varcare i confini nazionali, per dare vita a una nuova specie di homo volans: il daytripper, il trasvolatore da diporto, che per piacere o per convenienza parte la mattina o il venerdì e torna la sera o la domenica.
Si parte!
Ricerche da Daytripper
I daytripper, viaggiatori compulsivi, smanettano sui siti delle compagnie low cost alla ricerca della tariffa più stracciata, dell’occasione imperdibile per andarsene in giro per l’Europa con una manciata di euro. Gente insomma, in piena sindrome da torpedone volante, che ha imparato a considerare l’aereo come un grande autobus con le ali.
Arrivo a sorpresa
Daytripper, preparatevi!
Tutti questi viaggi low cost nascondono delle sorprese: cosa trovano i daytripper all’arrivo quando l’aereo tocca terra? Non certo megastrutture piazzate a pochi chilometri dal centro delle metropoli. Molto più spesso, micoraeroporti, talvolta situati a svariate decine di chilometri dalle città principali e collegati precariamente. Una realtà molto variegata: si va da quel piccolo scatolone che è l’aeroporto di Bergamo alle tensostrutture della sala imbarchi di Parigi Beauvais e Amburgo Lubecca, fino a quello stile Ikea di Stoccolma Skavsta.
Il daytripper si organizza
I vantaggi del microaeroporto
Il daytripper deve sempre considerare le distanze tra il microaeroporto e il centro città. Per esempio, Chaleroi è a 60 chilometri da Bruxelles, Beauvais è a 90 chilometri da Parigi, Hahn addirittura a 120 chilometri da Francoforte. Ma in linea di principio l’assioma è questo: il tempo che si perde per raggiungere l’aerostazione, lo si guadagna grazie a code nulle ai check-in e a passeggiate di pochi metri per raggiungere l’imbarco. Senza contare che gli aerei sono quasi sempre parcheggiati come un autobus proprio davanti al gate. E poi si deve aggiungere all’arrivo un’attesa bagagli brevissima, pullman con partenze coordinate sugli arrivi, e possibilità nulle di smarrire i bagagli.
Alcune buone soluzioni
Le potenzialità dei microaeroporti
I microaeroporti rappresentano poi un’opportunità irripetibile per certe località periferiche: i viaggiatori si ritrovano a visitare luoghi che difficilmente avrebbero mai raggiunto. Come Nykoping a due passi dall’aeroporto di Skavsta, l’Isola di Arran di fronte a Glasgow Prestwick, Baden Baden, cittadina termale sul confine franco-tedesco, o Girona, borgo medievale nel cuore della Catalogna. Uno scalo a Beauvais diventa l’occasione per una visita nella regione dell’Oise. E quello a Schonefeld, il trampolino verso il laghi che circondano Potsdam. In fondo piacciono a tutti i microaeroporti, con la loro dimensione quasi familiare. Questi miniscali di provincia restituiscono finalmente dignità di “luogo” a questi spazi che sono solo aree di passaggio.
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La prospettiva di vedere posti nuovi spendendo poco è molto allettante. La sfacchinata è il prezzo da pagare per una giornata di felicità.
Ci sono occasioni imperdibili: serve solo voglia e coraggio.
Non conoscevo i daytripper, sicuramente l’idea di spendere poco piacerà al mio compagno 🙂 simpatica la storia della signora inglese. Comunque l’ho trovato interessante il tuo articolo.
Devi solo provare: appena si potrà compra il primo biglietto che trovi ad un prezzo ridicolo. Il l’ho fatto, pochi euro per Bratislava. E’ stato bellissimo!
Non avevo mai sentito parlare di daytrippers… Anche io lo sono (ogni tanto) e mi piace anche tanto.Grazie a questo modo di viaggiare, ho scoperto Eindhoven. Non che mi sia piaciuta (dico la verità), ma sono stata contenta di essere uscita dai soliti percorsi.
Rincorrendo le offerte da e per gli aeroporti minori si fanno un sacco di scoperte. A volte sono molto stancanti, ma ne vale sempre la pena.
Non ho mai fatto la daytripper in aereo, troppa fatica tra imbarchi, controlli, bus, ecc. soprattutto perché come dici giustamente tu i voli low cost partono quasi sempre da aeroporti sperduti nel nulla che io odio perché non c’è nulla e bisogna pure guidare o stare in bus per più di un’ora per arrivarci. Ricordo ancora quando ho avuto la malvagia idea di volare su Norwich invece che su Londra e mi sono ritrovata in una sala d’attesa con altre tre persone e nessun bar: situazione surreale e orrenda!
Sono sfacchinate ma io ho provato a fare un weekend a Bratislava con 25 euro. Distrutta ma felice.
Non abbiamo mai sfruttato i vantaggi di questo tipo di viaggi anche se siamo spesso tentate…amiamo anche la comodità e l’idea di atterrare in aeroporti lontani dalle città a volte ci frena. Abbiamo vissuto l’esperienza nei pressi di Oslo all’aeroporto Torp che mette a disposizione bus navetta perfettamente sincronizzati con gli orari di arrivo dei voli e che, se non si presta attenzione, si rischia non solo di perdere ma anche di non trovare un posto per arrivare in città…
Eppure i daytripper sono tantissimi! Io ci ho provato un paio di volte, ma gli orari di partenza e arrivo sono talmente estremi che poi ti servono 2 giorni per recuperare la stanchezza.
Wow, non sapevo fosse stato importato proprio un termine per definire questa modalità di viaggiare! E’ capitato anche a me di fare la daytripper, ed effettivamente è un’opportunità che apre il mondo. Però col tempo penso anche alla problematica sempre più in crescita dell’inquinamento, del relativo cambiamento climatico, e a quanto contribuiscano gli aerei che prendiamo solo per lo sfizio di un weekend. Leggevo che alcuni stanno riconsiderando il modo di viaggiare, proprio con in mente questa cosa.
Per quanto riguarda l’inquinamento hai perfettamente ragione. Bisognerà importare anche il termine “green daytripper”, ovvero quello che viaggia in giornata, ma in treno…
Ammetto che è un’esperienza che vorrei provare una volta nella vita, ma alla fine visto che non apprezzo molto le low cost e che non so se sia uno stile di turismo che mi sento di appoggiare (quanto inquina un aereo per spostarmi solo per qualche ora) non l’ho ancora mai fatto. Però l’idea di andare a Londra tipo, fare shopping e tornare indietro mi attira. Poi lo faccio però con la svizzera che è qui di fianco e ha comunque prodotti diversi uguale e ci arrivo col treno 🙂
Hai ragione: l’aereo non è il mezzo di trasporto più green. Ma a volte ci trovi biglietti aerei a prezzi così allettanti da indurti in tentazione. E non per lo shopping, ma per una visita ad una città europea che probabilmente non avresti visto mai.
Non avevo mai pensato alla possibilità di dare lustro alle piccole località grazie agli scali delle low costs. Io considero spesso una scomodità il fatto che questi aeroporti siano spesso molto distanti dalla città di destinazione e mi fa sorridere che Orio al Serio sia incluso tra gli aeroporti di Milano anche se devo ammettere che è organizzatissimo e molto pratico, altro che microaeroporto!
La maggior parte dei microaeroporti è ben organizzato e partono un sacco di voli. Essendo decentrati abbattono i costi delle compagnie aeree. Utilizzarli è un gran risparmio!
Qualche volta ho pensato di fare una cosa del genere, ma poi non l’ho mai messo in pratica! È importante sfruttare bene il tempo, quindi bisognerebbe trovare voli che partono molto presto e rientrino tardi.
Mi dispiacerebbe non avere tempo a disposizione per visitare bene un determinato posto
Si tratta sempre di un tour de force, ma a volte ne vale la pena, considerato il costo del volo.
Non sono una daytripper, ma i microaeroporti e i voli low cost sono il mio regno! Ho volato in quasi tutte le destinazioni che hai citato e mi sono sempre trovata benissimo. Sono micro, ma super organizzati
I microaeroporti sono una benedizione! Profumano sempre di vacanze!
Le uniche volte che faccio andata e ritorno in giornata è per viaggi di lavoro…con comoda partenza alle 6 di mattina e rientro a serata inoltrata – stanchezza allucinante dopo esserti alzato alle 4.
Tra i viaggi di piacere più corti che ho mai fatto, ricordo 36 ore a Salonicco – volo comprato proprio perché super economico – gli orari erano buoni, niente levatacce o rientri a notte fonda.
I daytripper sono instancabili! Io ci ho provato, ma poi mi servono due giorni per recuperare!
Ammetto di averci pensato qualche volta, però l’aeroporto più vicino a casa mia è quello di Torino e da lì uno dei pochi day trip che avrebbe senso è a Roma, dove però mi dispiacerebbe avere solo poche ore a disposizione. Però la tentazione a volte c’è!
E’ importante trovare un aereo che parta molto presto la mattina e rientri di sera dopo cena. Ci metti due giorni per riprenderti ma hai circa otto ore per vederti il centro storico di una città minore. Una o due volte nella vita…
Sì, per un buon prezzo si può fare!
Ho notato anch’io questa tendenza. Ammetto di essere stata tentata qualche volta dall’idea di viaggiare in giornata (magari in un posto che ho già visto) ma ho sempre desistito alla fine. Per me sarebbe solo una fatica inutile!
Io ci ho provato un paio di volte. A parte la levataccia per prendere il volo delle 5 del mattino (i low low cost partono all’alba!) è stata una bella esperienza. Servono due giorni per recuperare…
Orio è decisamente perfetto per il daytripper interessato allo shopping! C’è un comodo sottopassaggio e Orio center offre tantissime esperienze di acquisti di oggetti e specialità gastronomiche!
Si, l’ho provato più volte. Quando devo andare a recuperare qualcuno della famiglia vado sempre un paio d’ore prima per approfittare del tunnel e dei saldi!
Il daytrip è un piccolo “sogno” che abbiamo, ma purtroppo non abitiamo abbastanza vicino ad alcun aeroporto perché possa avere un senso
Qualche volta potete fare una follia: una visita a Bergamo o Bologna e poi via, verso l’Europa!
Sono una partita dei viaggi ma non ho mai avuto la possibilità di fare il Daytripper ma sinceramente mi piacerebbe farlo almeno una volta
Cerca un offerta per l’autunno e prova. A piccole dosi è molto divertente.
Il mio concetto di mcroaeroporto è cambiato da quando ho visto quello di Playa Baracoa a L’Avana, dove i bagagli vengono portati a mano dalla pista ad un bancone (proprio un tavolo) dove li ritiri Non ho mai fatto la daytripper, chissà, magari può essere divertente, però bisogna trovare l’offerta giusta per lanciarsi in un’impresa lampo così!
Di solito i daytripper prenotano anche un anno prima per avere tariffe super super vantaggiose. Ma è molto divertente, anche se estremamente faticoso.
Mi fa sorridere che definisci l’aeroporto di Orio un microaeroporto: oramai siamo al 10 milionesimo viaggiatore. Ma hai ragione: con il fatto che si tratta di un aeroporto su cui fanno scalo compagnie low cost er destinazioni europee non c’è bisogno di molto spazio… Riguardo a Oriocenter confermo: ci vado spesso a fare la spesa (abito a 5 chilometri da Orio) ed è pieno di viaggiatori con due valigie che si fermano a fare shopping. E la seconda valigia arriva vuota e riparte piena. 😉
Lo definisco microaeroporto solo per dimensioni e non per portata. Parte un volo ogni dieci minuti e i passeggeri sono tantissimi! L’aeroporto di Parigi Beauvais è praticamente una tensostruttura, ma i passeggeri sono infiniti. Chissà se anche lì c’è un centro commerciale?
Quando ci sono stata io 10 anni fa c’era solo la tensostruttura. Aeroporto terribile. Ma spero che ora sia meglio. Anche 15 anni fa Orio era poco più che una scatola vuota.
Io non sono esattamente una daytripper e questi microaeroporti sebbene, come dici tu, possono far scoprire luoghi che altrimenti non visiteresti, li trovo troppo persi nel nulla, soprattutto se ho solo 2 giorni di tempo per visitare una meta che ambisco da tempo. Per altri versi potrebbe essere un’avventura interessante!
Per chi vuole viaggiare ogni weekend a prezzi stracciati, prenotando anche un anno prima, questi piccoli aeroporti sono una benedizione. Basta solo un po’ di organizzazione! (anche io preferisco la comodità di un aeroporto centrale…)
Che meraviglia questo fenomeno dei daytripper! Certo per guadagnarci sarebbe meglio abitare a poca distanza dagli aeroporti, altrimenti diventa un viaggio infinito. Mi hai fatto venire un po’ di idee però! Peccato che ora i low cost non sono più così tanto low, ma in giornata basta uno zainetto!
Dai microaeroporti, se prenoti con molto anticipo, riesci a trovare occasioni incredibili. Sono andata e tornata da Bratislava con meno di 40 euro)
Non conoscevo affatto i daytripper e devo dire che la storia della signora inglese mi ha fatto sorridere 😉
Conosco una famiglia con due bambini che ogni domenica mattina prende un volo per una città europea, si porta il pranzo a sacco e rientra la sera. Basta organizzarsi e ti vedi l’Europa!